sabato 27 dicembre 2014

SVEZZAMENTO 2: COME INIZIARE

Una volta stabilito che è il momento giusto per svezzare il vostro bambino, sarete assalite da mille dubbi: che alimenti dargli? In che ordine? In che quantità? Come devo cucinarli? E se poi non mangia?.....
Lo svezzamento è un'esperienza nuova per la mamma e per il bambino e bisogna viverla in maniera rilassata, senza ansia e preoccupazioni, perché insegnare al piccolo a mangiare deve essere non solo un bisogno ma anche un piacere.
A qualsiasi età si cominci lo svezzamento, la parola d'ordine è SENZA FRETTA!
Ogni volta che deciderete di introdurre un nuovo alimento fatelo in piccole dosi e aspettate almeno 2-3 giorni per introdurne uno nuovo; in questo modo il bambino imparerà a conoscere nuovi sapori, ad abituarsi a nuove consistenze, e voi saprete riconoscere eventuali reazioni allergiche o intolleranze legate ad un particolare alimento.
Se un nuovo alimento sembra non essere di suo gradimento è meglio non insistere, riproponetelo dopo qualche giorno...magari non è giornata!
Non temete di dargli sempre "la solita minestra"...il bambino è capace di gustarla senza problemi perché per lui è una NOVITA'!
Un altro dubbio che hanno le mamme alle prese con le prime pappe è se quello che mangia il proprio frugoletto è sufficiente: non siate troppo apprensive...se il bambino sta bene e cresce regolarmente è sicuramente sufficiente al suo fabbisogno giornaliero.
Allora rilassatevi, godetevi questa nuova fase della vita del vostro tesoro e...Bon appétit!!!!!

ATTENZIONE!
Le informazioni contenute in questo post
NON sono consigli medici.
Rivolgersi al proprio pediatra.

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lunedì 22 dicembre 2014

IL BURRO


Il burro è la parte grassa del latte che viene separata dal siero e fatta condensare.
Il burro ha un aspetto solido e una consistenza morbida con un colore variabile da bianco latte fino a giallo deciso, e viene ricavato dalla parte grassa del latte di diversi animali.
Viene usato come condimento in cucina in alternativa agli oli vegetali e allo strutto e come ingrediente in cosmetici, medicinali e lubrificanti. Secondo una legge italiana del 1983 la denominazione senza aggettivi di burro è riservata al prodotto ottenuto dalla crema ricavata dal latte di vacca e non può contenere grassi diversi aggiunti.
Esistono vari tipi di burro:
il burro di bufala è un prodotto tipico della Campania;
il burro di yak è ingrediente tradizionale di piatti e bevande tibetane e viene aggiunto al tè;
il burro di capra è un prodotto di tradizione alpina.Per quanto riguarda la qualità, a livello produttivo si può suddividere in:
Burro centrifugato: di alta qualità, prodotto dalla centrifugazione del latte appena munto e mantenuto sempre a bassa temperatura.
Burro di affioramento: di minore qualità, prodotto generalmente come sottoprodotto della produzione casearia.
Burro grezzo: prodotto intermedio stoccato in attesa di  una seconda fusione e pastorizzazione. Burro di siero: prodotto non direttamente dal latte ma come sottoprodotto dei grassi residui nel siero di origine casearia, di qualità ulteriormente inferiore.
Il burro italiano è generalmente di bassa qualità, poiché le tecniche di lavorazione del latte sono principalmente orientate a produrre formaggi di qualità (come il Parmigiano Reggiano
), così il burro in Italia viene prevalentemente prodotto per affioramento e ad alte temperature invece che per centrifuga e a basse temperature, e spesso viene utilizzato anche il siero del latte.
In Italia il burro salato è poco diffuso mentre negli Stati Uniti e nel nord Europa il burro in vendita può essere normale o salato. Negli Stati Uniti può inoltre contenere conservanti.
Dopo che negli ultimi decenni del XX secolo gli specialisti iniziarono a sconsigliarne il consumo,
il burro sta lentamente riacquistando popolarità, e gli specialisti ne consigliano un consumo non eccessivo alternandolo all'olio extravergine di oliva. Il burro è infatti meno calorico degli oli e ricco di fondamentali nutrienti come calcio, proteine del latte e vitamina A, anche se ne è sconsigliato un utilizzo abbondante nei casi di colesterolo alto.

La composizione tipica è:
grasso: 80-84%
acqua: 15-18%
lattosio: 0,5-1,0%
proteine: 0,4-0,8%
sali: 0,1-0,2%
Il motivo per cui, quando viene sciolto in padella a calore sostenuto, il burro ordinario sfrigola, è da ricercarsi proprio nella percentuale di acqua contenuta nel prodotto,


La burrificazione è il processo di produzione del burro, in cui 100 litri di latte vengono trasformati in 4-5 chili di prodotto finito.
Uno dei migliori processi produttivi consiste nella centrifugazione del latte ad una velocità compresa tra i 6500-7000 giri al minuto. Durante questa fase i globuli di grasso si separano dal resto del latte. Questo avviene ad una temperatura di 32-55 °C che ne facilita la separazione. La crema viene poi messa in recipienti detti zangole, dove è sbattuta energicamente per 40-50 minuti alla temperatura di 12 °C affinché il grasso formi delle masse delle dimensioni di un chicco di mais circa, separandosi dal liquido che lo conteneva (il latticello) che viene eliminato con un lavaggio con abbondante acqua potabile. La massa di burro, che ha una consistenza granulosa, viene poi impastata e resa omogenea; infine viene modellata, tagliata e impacchettata.
In commercio si trova:
burro a ridotto contenuto di colesterolo;
burro ordinario;
burro salato;
burro anidro: ottenuto da creme con almeno il 99% di grassi e destinato alla produzione dolciaria;
burro concentrato o chiarificato: ha più del 99,8% di grassi e viene usato per friggere;
burro biologico;
burro aromatizzato alle erbe.

Il burro generalmente inizia ad ammorbidirsi attorno ai 15°, molto al di sopra delle temperature dei normali frigoriferi. Il "cassetto del burro" che si può trovare in molti frigoriferi può essere una della parti più calde al suo interno, ma  lo lascia comunque piuttosto duro. Se ben incartato ritarda l'irrancidimento, causato dall'esposizione alla luce o all'aria, evita che il burro assuma altri odori e può essere conservato diversi mesi in un normale frigorifero.
Una volta che il burro si è ammorbidito si possono aggiungere spezie o erbe (per esempio aglio, rosmarino, basilico), o anche acciughe
, creando il burro composto. Il burro composto può essere usato come crema da spalmare, oppure come salsa su un piatto caldo. Il burro composto, una volta zuccherato, può anche essere servito come dessert.
Il burro sciolto viene molto usato nella preparazione di salse, soprattutto nella cucina francese.
Il burro viene usato per saltare o per friggere e ha un importante ruolo in pasticceria, dove è usato allo stesso modo di ad altri grassi solidi (come lo strutto o la margarina).

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venerdì 19 dicembre 2014

GIOCHI PER BAMBINI 2: IL TELEFONO SENZA FILI


  • Numero partecipanti: da 4 giocatori in su.
  • Età: dai 5 anni in su.
  • Occorrente: solo un po' di fantasia.


Mettete i bambini tutti in fila. Affidate al capofila, sussurrandolo al suo orecchio, una frase, o una parola. Il capofila dovrà sussurrarlo al suo vicino e così via fino alla fine della fila... Il messaggio va SUSSURRATO una sola volta e va riferito quello che si è capito. L'ultimo della fila dovrà dire ad alta voce quello che gli è arrivato all'orecchio...vi stupirete di quello che verrà fuori!!!!! 
Il capofila riceve un premio, passa alla fine della fila e si continua il gioco...

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giovedì 11 dicembre 2014

SVEZZAMENTO 1: UNA NUOVA AVVENTURA

Tra il quarto e il sesto mese di vita ha inizio la nuova avventura dello svezzamento. Passare da un'alimentazione fatta solo di latte ad una più varia per sapore e per consistenza degli alimenti è un passaggio delicato ma non bisogna affrontarlo con ansia. Basta proseguire per piccoli passi per evitare allergie e abituare gradualmente ai nuovi sapori. Il termine svezzamento è davvero un termine triste...viene da divezzare, togliere il vezzo...quale? Quello di succhiare! Come se fosse un vizio e non un atteggiamento istintivo di ogni neonato...
Di questo deve tenere conto ogni mamma che inizia lo svezzamento del proprio piccolo e armarsi di pazienza, comprensione, rispetto dei ritmi del bambino e...fermezza. Anche per quanto riguarda gli alimenti è importante passare dai liquidi (latte) al più denso, al grumoso, al solido pian piano e senza forzare.
Nei primi mesi di vita il cibo, e in particolare l'allattamento, è un modo che il bambino ha per scambiare affetto con la mamma. Man mano che passano i giorni, i ritmi sonno, veglia, latte si regolarizzano e molti rinunciano alla poppata della notte in maniera spontanea. Pian piano il bambino inizia a tenere la testa dritta, a mettere le mani in bocca, prendere il biberon o il seno della mamma...cresce e cambiano le sue esigenze anche alimentari.
Molte mamme non vedono l'ora di svezzare il proprio figlio ma se il bambino è allattato al seno è conveniente rimandare fino al 5°-6° mese mentre in caso contrario è possibile svezzare già dal 4° mese. Non cominciate prima...il pancino e tutto l'apparato digerente di vostro figlio non è ancora maturo e non riesce a digerire cibi diversi dal latte; inoltre introdurre troppo presto cibi solidi può scatenare allergie alimentari.
E' importante anche che il bambino sia in perfetta salute, anche un semplice raffreddore potrebbe indisporlo e cambiargli il senso del gusto. Questa regola vale anche quando introducete nuovi alimenti.
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mercoledì 3 dicembre 2014

SANTA TERESA DI LISIEUX: Breve biografia

Teresa Martin nasce ad Alençon in Francia il 2 gennaio 1873 da Louis Martin e Zélie Guérin. È battezzata due giorni più tardi nella Chiesa di Notre-Dame, con i nomi di Maria Francesca Teresa. Dopo la morte della madre, avvenuta il 28 agosto 1877, Teresa si trasferisce con tutta la famiglia nella città di Lisieux. Nel giorno di Pentecoste del 1883 guarisce da una grave malattia, per intercessione di nostra Signora delle Vittorie.
Viene educata dalle Benedettine di Lisieux, l'8 maggio 1884 riceve la Prima Comunione e il 14 giugno dello stesso anno, il sacramento della Cresima.
Le sorelle Paolina e Maria  entrano nel Carmelo di Lisieux, e lei vorrebbe seguirle nella vita contemplativa ma il padre glielo impedisce perché ha solo 14 anni.
Durante un pellegrinaggio in Italia, dopo aver visitato la Santa Casa di Loreto e Roma, nell'udienza concessa dal Papa ai fedeli della diocesi di Lisieux, il 20 novembre 1887, con filiale audacia chiede a Leone XIII di poter entrare nel Carmelo all'età di 15 anni.
Il 9 aprile del 1888 entra nel Carmelo di Lisieux, il 10 gennaio dell'anno seguente riceve l'abito dell'Ordine delle Carmelitane ed emette la sua professione religiosa l'8 settembre del 1890, festa della Natività della Vergine Maria.
Nel Carmelo inizia il cammino della perfezione sulle orme di Santa Teresa di Gesù, adempiendo i diversi uffici comunitari che le affidano.
Santa Teresina ci ha lasciato i suoi manoscritti autobiografici (Storia di un'anima) pieni di ricordi dell'infanzia e dell'adolescenza, ma anche il ritratto della sua anima e le sue esperienze più intime.
Le vengono affidate le Novizie che accompagna lungo un cammino di santità che verrà denominato "piccola via dell'infanzia spirituale" e riceve come dono speciale di accompagnare con il sacrificio e la preghiera due « fratelli missionari».
Il 3 aprile del 1896, durante la notte fra il giovedì ed il venerdì santo, ha una prima manifestazione della malattia (tubercolosi) che la condurrà alla morte e che Lei accoglie come la misteriosa visita dello Sposo divino.
Nello stesso tempo entra nella prova della fede che durerà fino alla sua morte e della quale offrirà una sconvolgente testimonianza nei suoi scritti.
L'8 luglio 1897 viene trasferita in infermeria. Le sue sorelle ed altre religiose raccolgono le sue parole, mentre i dolori e le prove, sopportati con pazienza, si intensificano fino a culminare con la morte, nel pomeriggio del 30 settembre del 1897. «Io non muoio, entro nella vita», aveva scritto al suo fratello spirituale il missionario don Bellier. Le sue ultime parole « Dio mio, io ti amo » sono il sigillo della sua esistenza, che all'età di 24 anni si spegne sulla terra per entrare nella luce di Dio e per spargere una pioggia di rose sul mondo.
Fu canonizzata da Pio IX il 17 maggio 1925 e proclamata Patrona delle Missioni insieme a San Francesco Saverio il 14 dicembre 1927.
Il 19 ottobre 1997 nella Domenica in cui si celebra la Giornata Mondiale delle Missioni Santa Teresa viene proclamata Dottore della Chiesa.

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