sabato 27 dicembre 2014

SVEZZAMENTO 2: COME INIZIARE

Una volta stabilito che è il momento giusto per svezzare il vostro bambino, sarete assalite da mille dubbi: che alimenti dargli? In che ordine? In che quantità? Come devo cucinarli? E se poi non mangia?.....
Lo svezzamento è un'esperienza nuova per la mamma e per il bambino e bisogna viverla in maniera rilassata, senza ansia e preoccupazioni, perché insegnare al piccolo a mangiare deve essere non solo un bisogno ma anche un piacere.
A qualsiasi età si cominci lo svezzamento, la parola d'ordine è SENZA FRETTA!
Ogni volta che deciderete di introdurre un nuovo alimento fatelo in piccole dosi e aspettate almeno 2-3 giorni per introdurne uno nuovo; in questo modo il bambino imparerà a conoscere nuovi sapori, ad abituarsi a nuove consistenze, e voi saprete riconoscere eventuali reazioni allergiche o intolleranze legate ad un particolare alimento.
Se un nuovo alimento sembra non essere di suo gradimento è meglio non insistere, riproponetelo dopo qualche giorno...magari non è giornata!
Non temete di dargli sempre "la solita minestra"...il bambino è capace di gustarla senza problemi perché per lui è una NOVITA'!
Un altro dubbio che hanno le mamme alle prese con le prime pappe è se quello che mangia il proprio frugoletto è sufficiente: non siate troppo apprensive...se il bambino sta bene e cresce regolarmente è sicuramente sufficiente al suo fabbisogno giornaliero.
Allora rilassatevi, godetevi questa nuova fase della vita del vostro tesoro e...Bon appétit!!!!!

ATTENZIONE!
Le informazioni contenute in questo post
NON sono consigli medici.
Rivolgersi al proprio pediatra.

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lunedì 22 dicembre 2014

IL BURRO


Il burro è la parte grassa del latte che viene separata dal siero e fatta condensare.
Il burro ha un aspetto solido e una consistenza morbida con un colore variabile da bianco latte fino a giallo deciso, e viene ricavato dalla parte grassa del latte di diversi animali.
Viene usato come condimento in cucina in alternativa agli oli vegetali e allo strutto e come ingrediente in cosmetici, medicinali e lubrificanti. Secondo una legge italiana del 1983 la denominazione senza aggettivi di burro è riservata al prodotto ottenuto dalla crema ricavata dal latte di vacca e non può contenere grassi diversi aggiunti.
Esistono vari tipi di burro:
il burro di bufala è un prodotto tipico della Campania;
il burro di yak è ingrediente tradizionale di piatti e bevande tibetane e viene aggiunto al tè;
il burro di capra è un prodotto di tradizione alpina.Per quanto riguarda la qualità, a livello produttivo si può suddividere in:
Burro centrifugato: di alta qualità, prodotto dalla centrifugazione del latte appena munto e mantenuto sempre a bassa temperatura.
Burro di affioramento: di minore qualità, prodotto generalmente come sottoprodotto della produzione casearia.
Burro grezzo: prodotto intermedio stoccato in attesa di  una seconda fusione e pastorizzazione. Burro di siero: prodotto non direttamente dal latte ma come sottoprodotto dei grassi residui nel siero di origine casearia, di qualità ulteriormente inferiore.
Il burro italiano è generalmente di bassa qualità, poiché le tecniche di lavorazione del latte sono principalmente orientate a produrre formaggi di qualità (come il Parmigiano Reggiano
), così il burro in Italia viene prevalentemente prodotto per affioramento e ad alte temperature invece che per centrifuga e a basse temperature, e spesso viene utilizzato anche il siero del latte.
In Italia il burro salato è poco diffuso mentre negli Stati Uniti e nel nord Europa il burro in vendita può essere normale o salato. Negli Stati Uniti può inoltre contenere conservanti.
Dopo che negli ultimi decenni del XX secolo gli specialisti iniziarono a sconsigliarne il consumo,
il burro sta lentamente riacquistando popolarità, e gli specialisti ne consigliano un consumo non eccessivo alternandolo all'olio extravergine di oliva. Il burro è infatti meno calorico degli oli e ricco di fondamentali nutrienti come calcio, proteine del latte e vitamina A, anche se ne è sconsigliato un utilizzo abbondante nei casi di colesterolo alto.

La composizione tipica è:
grasso: 80-84%
acqua: 15-18%
lattosio: 0,5-1,0%
proteine: 0,4-0,8%
sali: 0,1-0,2%
Il motivo per cui, quando viene sciolto in padella a calore sostenuto, il burro ordinario sfrigola, è da ricercarsi proprio nella percentuale di acqua contenuta nel prodotto,


La burrificazione è il processo di produzione del burro, in cui 100 litri di latte vengono trasformati in 4-5 chili di prodotto finito.
Uno dei migliori processi produttivi consiste nella centrifugazione del latte ad una velocità compresa tra i 6500-7000 giri al minuto. Durante questa fase i globuli di grasso si separano dal resto del latte. Questo avviene ad una temperatura di 32-55 °C che ne facilita la separazione. La crema viene poi messa in recipienti detti zangole, dove è sbattuta energicamente per 40-50 minuti alla temperatura di 12 °C affinché il grasso formi delle masse delle dimensioni di un chicco di mais circa, separandosi dal liquido che lo conteneva (il latticello) che viene eliminato con un lavaggio con abbondante acqua potabile. La massa di burro, che ha una consistenza granulosa, viene poi impastata e resa omogenea; infine viene modellata, tagliata e impacchettata.
In commercio si trova:
burro a ridotto contenuto di colesterolo;
burro ordinario;
burro salato;
burro anidro: ottenuto da creme con almeno il 99% di grassi e destinato alla produzione dolciaria;
burro concentrato o chiarificato: ha più del 99,8% di grassi e viene usato per friggere;
burro biologico;
burro aromatizzato alle erbe.

Il burro generalmente inizia ad ammorbidirsi attorno ai 15°, molto al di sopra delle temperature dei normali frigoriferi. Il "cassetto del burro" che si può trovare in molti frigoriferi può essere una della parti più calde al suo interno, ma  lo lascia comunque piuttosto duro. Se ben incartato ritarda l'irrancidimento, causato dall'esposizione alla luce o all'aria, evita che il burro assuma altri odori e può essere conservato diversi mesi in un normale frigorifero.
Una volta che il burro si è ammorbidito si possono aggiungere spezie o erbe (per esempio aglio, rosmarino, basilico), o anche acciughe
, creando il burro composto. Il burro composto può essere usato come crema da spalmare, oppure come salsa su un piatto caldo. Il burro composto, una volta zuccherato, può anche essere servito come dessert.
Il burro sciolto viene molto usato nella preparazione di salse, soprattutto nella cucina francese.
Il burro viene usato per saltare o per friggere e ha un importante ruolo in pasticceria, dove è usato allo stesso modo di ad altri grassi solidi (come lo strutto o la margarina).

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venerdì 19 dicembre 2014

GIOCHI PER BAMBINI 2: IL TELEFONO SENZA FILI


  • Numero partecipanti: da 4 giocatori in su.
  • Età: dai 5 anni in su.
  • Occorrente: solo un po' di fantasia.


Mettete i bambini tutti in fila. Affidate al capofila, sussurrandolo al suo orecchio, una frase, o una parola. Il capofila dovrà sussurrarlo al suo vicino e così via fino alla fine della fila... Il messaggio va SUSSURRATO una sola volta e va riferito quello che si è capito. L'ultimo della fila dovrà dire ad alta voce quello che gli è arrivato all'orecchio...vi stupirete di quello che verrà fuori!!!!! 
Il capofila riceve un premio, passa alla fine della fila e si continua il gioco...

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giovedì 11 dicembre 2014

SVEZZAMENTO 1: UNA NUOVA AVVENTURA

Tra il quarto e il sesto mese di vita ha inizio la nuova avventura dello svezzamento. Passare da un'alimentazione fatta solo di latte ad una più varia per sapore e per consistenza degli alimenti è un passaggio delicato ma non bisogna affrontarlo con ansia. Basta proseguire per piccoli passi per evitare allergie e abituare gradualmente ai nuovi sapori. Il termine svezzamento è davvero un termine triste...viene da divezzare, togliere il vezzo...quale? Quello di succhiare! Come se fosse un vizio e non un atteggiamento istintivo di ogni neonato...
Di questo deve tenere conto ogni mamma che inizia lo svezzamento del proprio piccolo e armarsi di pazienza, comprensione, rispetto dei ritmi del bambino e...fermezza. Anche per quanto riguarda gli alimenti è importante passare dai liquidi (latte) al più denso, al grumoso, al solido pian piano e senza forzare.
Nei primi mesi di vita il cibo, e in particolare l'allattamento, è un modo che il bambino ha per scambiare affetto con la mamma. Man mano che passano i giorni, i ritmi sonno, veglia, latte si regolarizzano e molti rinunciano alla poppata della notte in maniera spontanea. Pian piano il bambino inizia a tenere la testa dritta, a mettere le mani in bocca, prendere il biberon o il seno della mamma...cresce e cambiano le sue esigenze anche alimentari.
Molte mamme non vedono l'ora di svezzare il proprio figlio ma se il bambino è allattato al seno è conveniente rimandare fino al 5°-6° mese mentre in caso contrario è possibile svezzare già dal 4° mese. Non cominciate prima...il pancino e tutto l'apparato digerente di vostro figlio non è ancora maturo e non riesce a digerire cibi diversi dal latte; inoltre introdurre troppo presto cibi solidi può scatenare allergie alimentari.
E' importante anche che il bambino sia in perfetta salute, anche un semplice raffreddore potrebbe indisporlo e cambiargli il senso del gusto. Questa regola vale anche quando introducete nuovi alimenti.
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mercoledì 3 dicembre 2014

SANTA TERESA DI LISIEUX: Breve biografia

Teresa Martin nasce ad Alençon in Francia il 2 gennaio 1873 da Louis Martin e Zélie Guérin. È battezzata due giorni più tardi nella Chiesa di Notre-Dame, con i nomi di Maria Francesca Teresa. Dopo la morte della madre, avvenuta il 28 agosto 1877, Teresa si trasferisce con tutta la famiglia nella città di Lisieux. Nel giorno di Pentecoste del 1883 guarisce da una grave malattia, per intercessione di nostra Signora delle Vittorie.
Viene educata dalle Benedettine di Lisieux, l'8 maggio 1884 riceve la Prima Comunione e il 14 giugno dello stesso anno, il sacramento della Cresima.
Le sorelle Paolina e Maria  entrano nel Carmelo di Lisieux, e lei vorrebbe seguirle nella vita contemplativa ma il padre glielo impedisce perché ha solo 14 anni.
Durante un pellegrinaggio in Italia, dopo aver visitato la Santa Casa di Loreto e Roma, nell'udienza concessa dal Papa ai fedeli della diocesi di Lisieux, il 20 novembre 1887, con filiale audacia chiede a Leone XIII di poter entrare nel Carmelo all'età di 15 anni.
Il 9 aprile del 1888 entra nel Carmelo di Lisieux, il 10 gennaio dell'anno seguente riceve l'abito dell'Ordine delle Carmelitane ed emette la sua professione religiosa l'8 settembre del 1890, festa della Natività della Vergine Maria.
Nel Carmelo inizia il cammino della perfezione sulle orme di Santa Teresa di Gesù, adempiendo i diversi uffici comunitari che le affidano.
Santa Teresina ci ha lasciato i suoi manoscritti autobiografici (Storia di un'anima) pieni di ricordi dell'infanzia e dell'adolescenza, ma anche il ritratto della sua anima e le sue esperienze più intime.
Le vengono affidate le Novizie che accompagna lungo un cammino di santità che verrà denominato "piccola via dell'infanzia spirituale" e riceve come dono speciale di accompagnare con il sacrificio e la preghiera due « fratelli missionari».
Il 3 aprile del 1896, durante la notte fra il giovedì ed il venerdì santo, ha una prima manifestazione della malattia (tubercolosi) che la condurrà alla morte e che Lei accoglie come la misteriosa visita dello Sposo divino.
Nello stesso tempo entra nella prova della fede che durerà fino alla sua morte e della quale offrirà una sconvolgente testimonianza nei suoi scritti.
L'8 luglio 1897 viene trasferita in infermeria. Le sue sorelle ed altre religiose raccolgono le sue parole, mentre i dolori e le prove, sopportati con pazienza, si intensificano fino a culminare con la morte, nel pomeriggio del 30 settembre del 1897. «Io non muoio, entro nella vita», aveva scritto al suo fratello spirituale il missionario don Bellier. Le sue ultime parole « Dio mio, io ti amo » sono il sigillo della sua esistenza, che all'età di 24 anni si spegne sulla terra per entrare nella luce di Dio e per spargere una pioggia di rose sul mondo.
Fu canonizzata da Pio IX il 17 maggio 1925 e proclamata Patrona delle Missioni insieme a San Francesco Saverio il 14 dicembre 1927.
Il 19 ottobre 1997 nella Domenica in cui si celebra la Giornata Mondiale delle Missioni Santa Teresa viene proclamata Dottore della Chiesa.

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mercoledì 26 novembre 2014

CORONA ANGELICA

Questa bellissima preghiera fu rivelata dallo stesso Arcangelo Michele alla serva di Dio Antonia de Astonac in Portogallo.
Il Principe delle schiere Celesti apparve alla Serva di Dio e le disse che voleva essere onorato con nove invocazioni in ricordo dei nove Cori degli Angeli.
L'Arcangelo inoltre promise di ottenere dal Signore che:
  • colui che l'avesse venerato con la recita di questa coroncina prima della Comunione, sarebbe stato accompagnato alla sacra Mensa da un Angelo di ciascuno dei nove Cori;
  • chi l'avesse recitata ogni giorno avrebbe avuto la particolare assistenza sua e di tutti gli Angeli santi durante la vita e in Purgatorio dopo la morte.
Benché le rivelazioni non siano state ufficialmente riconosciute dalla Chiesa, questa pia pratica si diffuse tra i devoti dell'Ar­cangelo Michele e dei santi Angeli e il Sommo Pontefice Pio IX fece arricchire di numerose indulgenze questo pio e salutare esercizio.


Preghiamo con la Corona Angelica

Nel nome del Padre e del Figlio
e dello Spirito Santo. Amen.

O Dio, vieni a salvarmi.
Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio ora e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.

S. Michele Arcangelo, difendici nella lotta,
per essere salvati nell'estremo giudizio.

Ad intercessione di S. Michele Arcangelo
e del celeste coro dei Serafini,
ci renda il Signore degni della fiamma di perfetta carità.
Padre nostro e tre Ave o Maria
al 1° Coro Angelico.

Ad intercessione di S. Michele Arcangelo
e del Coro celeste dei Cherubini,

voglia il Signore darci la grazia di abbandonare la vita del peccato e correre in quella della cristiana perfezione.
Padre nostro e tre Ave o Maria

al 2° Coro Angelico.

Ad intercessione di S. Michele Arcangelo
e del sacro Coro dei Troni,

infonda il Signore nei nostri cuori lo spirito di vera e sincera umiltà.
Padre nostro e tre Ave o Maria

al 3° Coro Angelico.

Ad intercessione di S. Michele Arcangelo
e del coro celeste delle Dominazioni,

ci dia grazia il Signore di dominare i nostri sensi e correggere le corrotte passioni.
Padre nostro e tre Ave o Maria

al 4° Coro Angelico.

Ad intercessione di S. Michele Arcangelo
e del celeste Coro delle Potestà,

il Signore si degni di proteggere le anime nostre dalle insidie e tentazioni del demonio.
Padre nostro e tre Ave o Maria

al 5° Coro Angelico.

Ad intercessione di S. Michele Arcangelo
e del Coro delle ammirabili Virtù celesti,

non permetta il Signore che cadiamo nelle tentazioni, ma ci liberi dal male.
Padre nostro e tre Ave o Maria

al 6° Coro Angelico.

Ad intercessione di S. Michele Arcangelo
e del Coro celeste dei Principati,

riempia Dio le anime nostre dello spirito di vera e sincera obbedienza.
Padre nostro e tre Ave o Maria

al 7° Coro Angelico.

Ad intercessione di S. Michele Arcangelo
e del Coro celeste degli Arcangeli,

ci conceda il Signore il dono della perseveranza nella fede e nelle opere buone.
Padre nostro e tre Ave o Maria

al 8° Coro Angelico.

Ad intercessione di S. Michele Arcangelo
e del Coro celeste di tutti gli Angeli,

si degni il Signore concederci di essere da essi custoditi nella vita presente e poi introdotti nella gloria dei cieli.
Padre nostro e tre Ave o Maria

al 9° Coro Angelico.

Un Padre nostro a San Michele.

Un Padre nostro a San Gabriele.

Un Padre nostro a San Raffaele.

Un Padre nostro all’ Angelo Custode.

Preghiamo. Onnipotente, sempiterno Dio, che con prodigio di bontà e misericordia, per la salvezza degli uomini hai eletto a Principe della tua Chiesa il glorioso San Michele, concedici, mediante la sua benefica protezione, di essere liberi da tutti i nostri spirituali nemici. Nell'ora della nostra morte non ci molesti l'antico avversario, ma sia il tuo Arcangelo Michele a condurci alla presenza della tua divina Maestà. Amen.

Questa preghiera può essere pregata senza nessuna particolare coroncina ma è utile utilizzare la coroncina angelica vera e propria.



E' formata da nove parti, ciascuna di tre grani per le Ave Maria, preceduti da un grano per il Padre nostro. I quattro grani che precedono la medaglia con l'effigie di San Michele Arcangelo, ricordano che dopo l'invocazione ai nove Cori angelici bisogna recitare ancora quattro Padre nostro in onore dei Santi Arcangeli Michele, Ga­briele e Raffaele e del Santo Angelo custode.

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giovedì 20 novembre 2014

IL LIMONE

Il limone è un albero da frutto e con lo stesso nome ci si riferisce anche al suo frutto.
Non si sa bene di dove sia originario ma si pensa sia proveniente dalla Cina dove veniva coltivato già nel 960 d.C.
Anche gli  antichi romani lo conoscevano e infatti è presente in alcuni mosaici a Cartagine e a Pompei. Gli alberi di limoni furono utilizzati inizialmente dagli arabi come piante ornamentali mentre in Europa la prima coltivazione di limoni è stata avviata in Sicilia dopo il X secolo e nel XV a Genova.
Nel 1747 un medico scozzese scoprì che il succo di limone era molto utile nella cura dello scorbuto.
Un albero di limoni raggiunge i 3-6 metri di altezza, i suoi germogli e i suoi petali sono bianchi e violetti.
Il frutto del limone
è giallo all'esterno e quasi incolore all'interno, di forma perfettamente sferica ma anche ovale, con una protuberanza nella parte attaccata all'albero e appuntito all'altra estremità. La buccia può essere da molto ruvida a liscia a seconda delle varietà ed è foderata all'interno da uno strato bianco spugnoso detto albedo.
Se il clima è favorevole, il limone rimane fiorito per almeno due mesi e fruttifica due volte l'anno. I limoni possono rimanere attaccati ai rami anche per due mesi prima di essere raccolti.
E' la fioritura primaverile che da i frutti migliori e la raccolta dura tutto l'inverno, da novembre ad aprile-maggio. La seconda fioritura avviene in agosto-settembre per raccogliere i frutti da maggio in poi. Un albero può dare da 600 a 800 frutti in un anno.I limoni sono coltivati in tutto il mondo in innumerevoli varietà ma la differenza è solo nell'aspetto esteriore, mentre rimangono inalterate le loro qualità alimentari.
Sono poco conosciute le varietà del limone rosso e del limone dolce che danno frutti sempre aspri, ma abbastanza dolci da poter essere mangiati come frutta fresca. Quando questi limoni maturano e si deteriorano nel giro di due o tre giorni, per cui vengono consumati dalla popolazione locale e rimangono sconosciuti su un mercato più vasto.
Spesso si fa distinzione tra limoni gialli e verdi, ma si tratta di una distinzione commerciale, perché questi due tipi crescono sullo stesso albero: il limone verde è il prodotto della fioritura estiva con
buccia sottile e verde e polpa molto succosa; può durare per lungo tempo e sopporta bene trasporti e sbalzi di temperatura, per cui viene esportato in tutto il mondo, mentre i limoni invernali, quelli gialli, vengono destinati ai mercati più vicini. 
In Italia il limone si coltiva a scopo produttivo principalmente nel Meridione: Sicilia, Calabria e Campania.
La buccia del limone può raggiungere il 40% del peso complessivo e questo spiega il perché il frutto non viene coltivato solo per il succo. Dalla buccia, molto apprezzata per la produzione di canditi si ottengono anche essenze e pectina mentre dai semi si ottiene l'olio.
Con la buccia del limone si produce anche un ottimo liquore: il Lemoncello nato in Campania e oggi diffuso in tutto il mondo.La parte del frutto più comunemente utilizzata è il succo e viene usato come ingrediente di vari alimenti e bevande in particolare la limonata. 
Dalla buccia si ottiene anche l'olio essenziale di limone molto usato in cucina e in profumeria.
Anche in farmacologia il limone è molto utile (specie il succo e la scorza) come antiemorragico, disinfettante, astringente, contro la diarrea e per abbassare il glucosio nel sangue. 
Nell'aromaterapia viene usato come rinfrescante, tonico per la circolazione, battericida, antisettico, per abbassare la pressione arteriosa, eliminare le verruche e i calli, attenuare l'infiammazione delle gengive, curare artrite e reumatismi, raffreddore, vene varicose e influenza. 
Valori nutrizionali
100 g di polpa di limone contengono:
35-56 kcal

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mercoledì 12 novembre 2014

FESTA DEI PIRATI 3: VESTITO, BANDANE, MANICHINI

Continuiamo a parlare di festa di pirati...
Questa volta ci dedichiamo ai vestiti!
Il mio pirata si è messo in testa che per la sua festa doveva vestirsi da Capitano...e così armata di ago, filo e pazienza è venuto fuori un vestito su misura!!!!!
In realtà alcune cose le ho riciclate  da altri vestiti di carnevale...
Il mio piccolo pirata
Una bella camicia di raso bordata di merletto e un paio di pantaloni in panno rosso vengono dritti dritti da un vestito di moschettiere, così come i copriscarpe a forma di stivali (che in realtà ha tenuto circa 10 minuti!).
A questo ho aggiunto una cintura di stoffa annodata ai fianchi, un gilet lungo ornato con una bella passamaneria dorata e un cappello di panno con tanto di teschietto piratesco...tutto rigorosamente fai da te!!!!
...scimitarra, moschetto e uncino racimolati per pochi euro in un negozio di giocattoli...
La cosa che non mi entusiasmava tanto era vedere il mio piccolo vestito a tema in mezzo ai suoi amici vestiti "in borghese"...e allora un lampo di genio...e se consegnassimo ai piccoli invitati un segno distintivo? Magari una bandana? Detto...fatto!
Nello stesso negozio di articoli per dolci e feste di compleanno ho trovato delle tovagliette (i cosiddetti coprimacchia) in TNT (tessuto non tessuto) molto economiche e soprattutto che non necessitano di rifiniture lungo i bordi. Ho tagliato queste tovagliette in triangoli sufficienti per fasciare la testa dei bambini e ho creato delle belle bandane nere per i maschietti e rosse per le femminucce.
In più ho dato loro la possibilità di sentirsi dei veri pirati fotografandosi dietro un manichino vestito da pirata dal quale facevano spuntare la testa...
Anche per questo lavoro non è stato necessario chissà quale investimento...un piede di ventilatore per reggere un appendiabiti sul quale ho "costruito" un vestito da pirata da un lato e uno da piratessa a lato opposto. Tutto realizzato con carta crespa e spillatrice!
I bambini si sono molto divertiti a farsi fotografare con questo abito e in più questo momento è servito per riempire il vuoto nell'attesa che arrivassero tutti e i giochi cominciassero...
 ...ecco due piccoli pirati con bandane e vestiti!!!!!

Alla prossima!!!! 

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martedì 4 novembre 2014

LA VANIGLIA

La vaniglia è un'orchidea originaria del Messico; i suoi frutti, comunemente chiamati baccelli, producono la spezia conosciuta come vaniglia. Il suo nome deriva dello spagnolo vainilla che deriva a sua volta dal latino vagina, che significa guaina o baccello.
La pianta della vaniglia è f
lessibile e poco ramificata come una liana e forma dei lunghi rametti morbidi  che si arrampicano per più di dieci metri. Le foglie si trovano lungo i lati del gambo e sono piatte, ovali con la punta aguzza e possono raggiungere la misura di quindici centimetri. Il gambo e le foglie sono verdi e contengono un succo trasparente e irritante che provoca sulla pelle delle scottature e prurito. I fiori formano dei piccoli bouquet di otto dieci pezzi, sono bianchi, verdastri o giallo pallido ed hanno la forma classica di un fiore d'orchidea. I baccelli hanno un diametro da 7 a 10 millimetri e contengono migliaia di semi minuscoli e, se non raccolti ancora verdi, esplodono liberandoli nel terreno circostante.
La vaniglia è originaria delle foreste tropicali umide della costa orientale messicana dove cresce spontanea nel sottobosco ma è conosciuta soprattutto come pianta coltivata.
Per crescere ha bisogno di un clima caldo e umido, di un supporto d'ancoraggio e di una certa ombra; nel sottobosco si utilizzano come supporti i tronchi degli alberi mentre nelle serre si coltiva insieme alle canne da zucchero alle quali si àncora.
La trasformazione dei frutti nell'aroma di vaniglia necessita una preparazione minuziosa.
Il metodo più semplice, chiamato preparazione diretta, consiste nel lasciar maturare il baccello alternandone l'esposizione all'ombra e al sole, ma i risultati non sono ottimali. Per questo motivo si utilizza sempre più spesso la preparazione indiretta che consiste nel provocare uno choc che arresta la vita vegetativa del baccello seguito dall'essiccazione e da una lavorazione che dura circa dieci mesi e dal quale si ottiene il bastoncino di vaniglia che si trova in commercio. Un baccello di qualità deve poter essere attorcigliato a un dito senza danneggiarsi mentre le qualità meno pregiate vengono destinate al commercio all'ingrosso, per il mercato alimentare industriale o sono utilizzate per la preparazione dell'estratto di vaniglia o la polvere di vaniglia.
La produzione mondiale annuale di vaniglia, è di circa 12.000 tonnellate e proviene in prevalenza da Madagascar e Indonesia.
Esistono diverse varietà di Vaniglia:
Vaniglia Bourbon: lunghi baccelli della vaniglia dell'isola Reunion di una qualità eccezionale. Per evitare la perdita dell'olio essenziale è richiesta al produttore una lunga esperienza. La vaniglia Bourbon si sposa perfettamente con la cannella, l'anice, i chiodi di garofano, lo zenzero e il cardamomo.
Vaniglia Tahiti: baccello di colore marrone scuro, molto carnoso, spesso e lungo anche 15–18 cm). Il profumo della vaniglia Tahiti è delicato e caldo, zuccherato come un pan di spezie, nello stesso tempo sviluppa una nota fruttata alla prugna. Il prezzo della vaniglia Tahiti è molto elevato, dovuto a una produzione mondiale molto limitata.
Vaniglia Tahitensis: baccello della vaniglia di colore marrone scuro, carnoso, spesso lungo anche 18–19 cm. Il profumo della vaniglia Tahitensis è speziato, caldo, con un nota di anice. La vaniglia Tahitensis prodotta in Papua Nuova Guinea è considerata tra le migliori vaniglie al mondo.
Oltre che in cucina viene usata molto in cosmesi e profumeria.
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lunedì 3 novembre 2014

SCUOLA DI TRUCCO 3: LE PROPORZIONI DEL VISO

Quando ci si guarda allo specchio o si osserva con attenzione il viso di qualcuno, spesso ci si trova a dire questo è troppo grande, troppo piccolo, troppo largo, troppo stretto...ma rispetto a quale criterio?
Leonardo da Vinci, osservando i volti con caratteristiche tipiche della razza europea aveva stilato una "Regola per le proporzioni" del viso.
Di seguito trovate l'immagine che ho elaborato per avere una visione più chiara di quello che spiegherò.
Secondo Leonardo, in un viso dalle proporzioni classiche:
  • i due occhi hanno la stessa larghezza (A) che è uguale alla distanza che c'è tra loro (B);
  • la distanza tra gli occhi (B) è uguale alla larghezza del naso;
  • gli occhi si trovano a metà circa di tutto il viso;
  • la larghezza della bocca corrisponde con la distanza tra le iridi (D);
  • la parte alta del padiglione dell'orecchio (E) è alla stessa altezza delle sopracciglia;
  • il lobo dell'orecchio si trova alla stessa altezza della punta del naso (F);
  • la distanza dall'attaccatura dei capelli (C) alle sopracciglia (E) è uguale alla distanza tra queste e la punta del naso (F) e tra questa e il mento (G);
  • il viso disegna un perfetto ovale (H).
A questo punto la maggior parte di voi ha già lo specchio in mano e inizia a misurare il proprio viso...e la maggior parte di voi sta andando già in paranoia...perché non corrisponde niente o quasi...
Tranquillizzatevi!!!!!
E' davvero raro trovare un viso perfetto come quello descritto da Leonardo ma è altrettanto vero che non sempre quello che non è perfetto non è bello da guardare.
Molte persone (anche tanti personaggi famosi) hanno un fascino particolare dovuto proprio ad una irregolarità che ne conferisce un aspetto unico e caratteristico.
Allo stesso modo ci sono persone con delle regolarità nelle proporzioni che per il taglio di occhi, la forma, il colore dell'incarnato possono risultare disarmoniche e non piacevoli.
Il segreto sta nel saper riconoscere i propri "difettucci" e minimizzarli magari mettendo in risalto le "perfezioni"...insomma distogliere lo sguardo da ciò che non ci piace per attirarlo su quello che ci piace in noi!!!!!

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venerdì 31 ottobre 2014

LA VANILLINA


La vanillina  detta anche vaniglina è la molecola che da alla vaniglia il suo tipico profumo e contenuta nei suoi semi in una percentuale compresa tra l'1,5% ed il 4%.
A temperatura ambiente è un solido cristallino bianco o giallo tenue dal caratteristico profumo di vaniglia solubile in acqua.

La vaniglia veniva coltivata nell'America Centrale prima dell'arrivo di Colombo ma in Europa fu scoperta solo nei primi del '500, dopo la conquista del Messico dove gli aztechi la usavano per aromatizzare il cioccolato.
Solo nel 1858 Nicolas-Theodore Gobley identificò la vanillina come sostanza a sé stante contenuta nei semi di vaniglia.
La vanillina in commercio, usata in pasticceria, in profumeria e in quasi tutti i prodotti igienici, è di origine sintetica con un lento processo che dura diversi giorni.
Un'altra fonte industriale di vanillina sono gli scarti dell'industria della carta. Questi contengono acido ligninsolfonico che, trattato ad alta temperatura e ad alta pressione
si decompone in svariati prodotti, tra cui la vanillina.
La produzione mondiale di vanillina sintetica è di circa 12.000 tonnellate l'anno contro le 40 tonnellate di la vanillina di origine naturale, ottenuta dalle 2.000 tonnellate all'anno di semi di vaniglia raccolti nel mondo.

La vanillina viene principalmente usata per coprire gli odori, come l'odore di lievito
naturale in pasticceria, e per invogliare al consumo del prodotto, specialmente nei prodotti dolciari. Trova massiccio impiego nell'industria alimentare per aromatizzare le cosiddette "merendine", torte e creme, gelati, liquori ecc. anche se sui prodotti in vendita spesso viene semplicemente dichiarata in etichetta sotto la dicitura "aromi" ed è parte della preparazione di molte varietà di cioccolato.
In commercio la si trova sotto forma di polvere bianca, venduta in bustine, oppure come liquido da usarsi a gocce, contenuto in fialette.
Nella antica tradizione farmaceutica
la vaniglia veniva usata per aumentare il senso di fame e quindi invogliare a mangiare in caso di inappetenza.La vaniglia e la vanillina possono causare reazioni allergiche in soggetti ipersensibili al prodotto.

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martedì 28 ottobre 2014

BIBBIA 5: GENESI, CAPITOLO 1 (TESTO)


I. LE ORIGINI DEL MONDO E DELL'UMANITA'

1. LA CREAZIONE E LA CADUTA
Primo racconto della creazione

[1]In principio Dio creò il cielo e la terra. [2]Ora la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.
[3]Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu. [4]Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre [5]e chiamò la luce giorno e le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: primo giorno.
[6]Dio disse: «Sia il firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque». [7]Dio fece il firmamento e separò le acque, che sono sotto il firmamento, dalle acque, che son sopra il firmamento. E così avvenne. [8]Dio chiamò il firmamento cielo. E fu sera e fu mattina: secondo giorno.
[9]Dio disse: «Le acque che sono sotto il cielo, si raccolgano in un solo luogo e appaia l'asciutto». E così avvenne. [10]Dio chiamò l'asciutto terra e la massa delle acque mare. E Dio vide che era cosa buona. [11]E Dio disse: «La terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che facciano sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la sua specie». E così avvenne: [12]la terra produsse germogli, erbe che producono seme, ciascuna secondo la propria specie e alberi che fanno ciascuno frutto con il seme, secondo la propria specie. Dio vide che era cosa buona. [13]E fu sera e fu mattina: terzo giorno.
[14]Dio disse: «Ci siano luci nel firmamento del cielo, per distinguere il giorno dalla notte; servano da segni per le stagioni, per i giorni e per gli anni [15]e servano da luci nel firmamento del cielo per illuminare la terra». E così avvenne: [16]Dio fece le due luci grandi, la luce maggiore per regolare il giorno e la luce minore per regolare la notte, e le stelle. [17]Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra [18]e per regolare giorno e notte e per separare la luce dalle tenebre. E Dio vide che era cosa buona. [19]E fu sera e fu mattina: quarto giorno.
[20]Dio disse: «Le acque brulichino di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra, davanti al firmamento del cielo». [21]Dio creò i grandi mostri marini e tutti gli esseri viventi che guizzano e brulicano nelle acque, secondo la loro specie, e tutti gli uccelli alati secondo la loro specie. E Dio vide che era cosa buona. [22]Dio li benedisse: «Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; gli uccelli si moltiplichino sulla terra». [23]E fu sera e fu mattina: quinto giorno.
[24]Dio disse: «La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e bestie selvatiche secondo la loro specie». E così avvenne: [25]Dio fece le bestie selvatiche secondo la loro specie e il bestiame secondo la propria specie e tutti i rettili del suolo secondo la loro specie. E Dio vide che era cosa buona. [26]E Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».
[27]Dio creò l'uomo a sua immagine;
a immagine di Dio lo creò;
maschio e femmina li creò.
[28]Dio li benedisse e disse loro:
«Siate fecondi e moltiplicatevi,
riempite la terra;
soggiogatela e dominate
sui pesci del mare
e sugli uccelli del cielo
e su ogni essere vivente,
che striscia sulla terra».
[29]Poi Dio disse: «Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra e ogni albero in cui è il frutto, che produce seme: saranno il vostro cibo. [30]A tutte le bestie selvatiche, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde». E così avvenne. [31]Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e fu mattina: sesto giorno.

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BIBBIA 4: GENESI, INTRODUZIONE

Il primo libro della Bibbia è chiamato in ebraico Bereshit cioè con la sua prima parola "in principio". E in effetti è proprio il principio, cioè l'inizio, della Rivelazione di Dio agli uomini attraverso le Scritture, della storia della salvezza, del dialogo tra Dio e l'uomo che avrà il suo compimento nel prologo del Vangelo di Giovanni: "In principio era il Verbo...".
I primi 11 capitoli hanno per protagonista Adamo, la sua caduta nel peccato che lo segnerà per il resto della vita, la maledizione. I capitoli seguenti narrano la discendenza di Abramo e le vicende del popolo di Israele, l'Alleanza, la promessa, la discendenza, la benedizione.
Il racconto non è fluido e compatto perché in esso confluiscono i racconti di diverse tradizioni più o meno recenti. Si tratta di narrazioni trasmesse oralmente, imparate a memoria e poi cristallizzate in un unico libro.
Adesso basta parlare di Parola...
...iniziamo a leggere...

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venerdì 24 ottobre 2014

FESTA DEI PIRATI 2: I GIOCHI


Una festa non è una festa se non ci si diverte...e quando volete far divertire dei piccoli "pirati" dovete organizzare giochi "pirateschi"!!!!!
Ho immaginato che questi piccoli pirati volessero arruolarsi nell'equipaggio di Capitan Uncino e che lui venendolo a sapere li avesse sottoposti a delle prove di abilità.
I giochi che vi propongo sono stati pensati per bambini dai 6 agli 8 anni ma tanti possono essere usati per bambini più o meno grandi.
I giochi sono organizzati in modo da partire da quello più "sedentario" per arrivare man mano a quello più movimentato; questo perché servirà un poco riscaldare l'ambiente e poi perché se li fate "scatenare" da subito non riuscirete più a riportare la calma. 
Al suo arrivo ogni piccolo pirata riceverà un sacchettino (di carta, tela, plastica, TNT...fate voi...) con il proprio nome dove potrà conservare il tesoro che man mano conquisterà nel corso della festa e portarlo a casa...
Potete scegliere come premi: caramelle, cioccolattini, piccoli giochi, colori, penne, matite...tutto ciò che trovate adatto!
Io NON ho usato le monete di cioccolato perché...perché ve lo dico in qualche altro post!
Ogni gioco era introdotto da una "Lettera" di Capitan Uncino rigorosamente scritta su pergamena e arrotolata.
Primo gioco
LA TOMBOLA DEL PIRATA
Il mio piccolo "pirata" festeggia gli anni nel periodo natalizio, quando la Tombola è un gioco molto gettonato ma, dal momento che si tratta di una tombola "atipica" si può utilizzare in tutti i periodi dell'anno...basta non chiamarla tombola!
Fate recapitare da una persona presente il rotolo con la lettera e un sacchetto di tela, di stoffa o di juta con il necessario al gioco. Srotolate la pergamena e cominciate a leggere come se anche per voi tutto questo fosse una sorpresa...
La lettera:
Nello spazio iniziale dopo "Carissimo capitan......"
potete inserire il nome del festeggiato.
Dopo aver letto con la giusta enfasi la lettera tirate fuori dal sacchetto le "cartelle", le matite (o penne o colori...) e distribuitele ai bambini.
Di seguito trovate le immagini delle cartelle che potete stampare nella quantità che vi è necessaria.
Si tratta di cartelle che contengono gli stessi oggetti con combinazioni diverse perché TUTTI i bambini devono vincere un premio.





A questo punto cominciate ad estrarre i simboli dei pirati che i bambini segneranno sulla propria scheda. Non dite subito il nome dell'oggetto, fatelo vedere e fate indovinare i bambini, poi pronunciate il nome esatto e fatelo segnare sulla cartella.
Ecco gli oggetti da stampare, ritagliare ed estrarre.
In ordine trovate: L'ISOLA DEL TESORO - IL CANNOCCHIALE - LA PIRATESSA - LA SCIMITARRA - L'UOMO IN MARE - IL BARILE - IL PAPPAGALLO - IL TIMONE - LA PIOVRA - IL CANNONE - IL FORZIERE - IL MOSCHETTO - IL GALEONE - LA BUSSOLA - L'ANCORA - IL COCCODRILLO - LA STELLA MARINA - IL CAPPELLO - IL SACCO DELLE MONETE - L'UNCINO - LA BANDIERA - LO SQUALO - IL MARE TEMPESTOSO - LA MAPPA DEL TESORO - CAPITAN UNCINO
A questo punto procedete come una normale tombola consegnando i premi a chi fa ambo, terno quaterna, cinquina e Tombola...
Ricapitoliamo l'occorrente:
  • Cartelle
  • Penne o matite
  • Sacchetto di tela
  • Foglietti per estrarre i soggetti
Secondo gioco
LA CAMBUSA DEL GALEONE
La lettera:
E' un gioco di memoria. Iniziate voi stessi e pronunciate ad alta voce:
"Nella Cambusa del Galeone c'è...(un oggetto)"
dopo di voi ogni bambino deve ripetere la stessa cosa aggiungendo sempre un  oggetto a sua scelta.
Es."Nella Cambusa del Galeone c'è un salvagente..."
"Nella Cambusa del Galeone c'è un salvagente e un barile..."
"Nella Cambusa del Galeone c'è un salvagente,
un barile e un pallone..."
"Nella Cambusa del Galeone c'è un salvagente, un barile,
un pallone e un coniglio..."
"Nella Cambusa del Galeone c'è un salvagente, un barile,
un pallone, un coniglio e una finestra..."
...e così via...
Man mano che gli oggetti aumentano il gioco si fa più difficile ma anche più divertente...
Al termine del gioco ogni bambino riceverà il suo premio...



Ricapitoliamo l'occorrente:
  • Solo fantasia e buona memoria 
Terzo gioco
IL MESSAGGIO SEGRETO
La lettera:
E' una versione piratesca del telefono senza fili.
I bambini tutti in fila dovranno passarsi il messaggio che voi affidate al capofila sussurrandolo all'orecchio del vicino. Il messaggio va sussurrato una sola volta e va riferito quello che si è capito. L'ultimo della fila dovrà dire ad alta voce quello che gli è arrivato all'orecchio...vi stupirete di quello che verrà fuori. 
Il capofila riceve un premio, passa alla fine e si continua il gioco...
Ricordate di premiare anche i bimbi che non hanno fatto i capofila.
Queste sono le frasi che mi sono inventata
pronte da copiare e stampare



Ricapitoliamo l'occorrente:
  • Frasi e buon orecchio 
Quarto gioco
PIRATI DA...RECORD
La lettera:
Non è un vero e proprio gioco ma una gara da Guinness dei primati. Io avevo una medaglia da Guinness e man mano che un pirata batteva un record veniva premiato con la medaglia e un premio.
Potete inventarvi tutti i record più divertenti che vi vengono in mente:
Chi di voi sa uno scioglilingua?
...sa toccarsi il naso con la lingua?
...sa cantare buon compleanno in inglese?
...riesce a trattenere il fiato più a lungo?
...sa fare la faccia più buffa?
...sa imitare una caffettiera?
...sa fare la pernacchia più lunga?
...e così via...
Ricapitoliamo l'occorrente:
  • Una medaglia di cartone o di metallo, o se non l'avete...fa lo stesso!
Quinto gioco
BATTAGLIA IN MARE
La lettera:
E' un gioco di tiro a segno a squadre. Dividete i pirati in due squadre e consegnate loro una pallina morbida che utilizzeranno a turno (un tiro a testa) per colpire dei disegni di varie dimensioni che avrete attaccato sul muro con un poco di nastro adesivo di carta. Ogni volta che un pirata colpisce un pesce questo viene staccato e conservato per il conteggio finale.
Il gioco può essere a tempo o durare fino alla fine dei pesci da catturare.
La squadra che avrà catturato più pesci avrà dei premi più consistenti...l'altra dei premi di consolazione.
Ecco i pesci pronti da stampare, ritagliare ed attaccare al muro...decidete voi quanti ve ne servono e quanto farli grandi.
Ricapitoliamo l'occorrente:
  • Una pallina
  • Disegni da attaccare
  • Nastro adesivo di carta
Sesto gioco
MIMETIZZIAMOCI
La lettera:
Ecco un altro gioco molto conosciuto e "piratizzato" per l'occasione. Si tratta del classico Un, due, tre, stella con una variante.
Attaccate sul muro dei disegni (potete attaccarli prima della festa e li potete utilizzare anche come addobbi!) e fate schierare i bambini ad una certa distanza dal muro. Lo scopo del gioco è di arrivare a toccare un pesce sul muro senza farsi vedere. Un bambino (Capitano) a turno si metterà con il viso rivolto verso il muro e dopo aver pronunciato velocemente la frase
"Attenzione ciurma, il Capitano è qua!"
si girerà e farà tornare indietro i bambini che vedrà muovere. La bravura sta nel rimanere immobili quando il Capitano si gira e toccare il pesce prima degli altri per ritirare il premio e diventare Capitano. Ma attenzione! Se per sbaglio la mano finisce su una conchiglia anziché su un pesce si torna indietro...
Ecco i pesci e le conchiglie che ho messo sul muro pronti da ritagliare ed attaccare con un poco di nastro adesivo di carta.
 
 
Sta a voi decidere quante stamparne e di quali dimensioni

Ricapitoliamo l'occorrente:
  • Disegni da attaccare
  • Nastro adesivo di carta
Settimo gioco
"AGLI ORDINI CAPITANO!"
La lettera:
Anche questo gioco è molto conosciuto...Sacco pieno, sacco vuoto...
Con un nastro adesivo di carta tracciate a terra un rettangolo (o quadrato) tanto grande da permettere a tutti i bambini di posizionarsi lungo il perimetro...questo è il vostro galeone!
I bambini ad ogni vostro comando dovranno eseguire gli ordini e saltando dentro, fuori o sulla riga. Quando voi direte: "Pirati a bordo!" salteranno dentro, "Pirati in mare!" salteranno fuori, "Pirati all'arrembaggio" salteranno sulla riga. Chi è sorpreso a trasgredire al comando verrà "chiuso" all'interno del galeone. L'ultimo rimasto verrà premiato con un premio speciale! Per complicare un poco le cose dopo un poco è possibile ripetere due volte di fila lo stesso comando...l'istinto sarà quello di saltare...ma verso dove?

Ricapitoliamo l'occorrente:
  • Nastro adesivo di carta
Fine dei giochi
IL TESORO
Al termine di questo gioco potrete leggere l'ultimo messaggio di Capitan Uncino e far entrare la Torta di Compleanno rigorosamente a forma di Forziere del Tesoro (che troverete in un post successivo).
La lettera:

Ecco tutti i giochi che ho organizzato per il mio piccolo Capitano e i suoi pirati...alla fine ognuno è tornato a casa  stanco, con il suo Tesoro e soprattutto divertito!!!!!

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