mercoledì 30 dicembre 2015

GRAVIDANZA 5: SULLA STRADA VERSO L'UTERO

Il tuo bambino sta affrontando il suo primo viaggio che lo porterà dalla tuba di Falloppio all'utero dove rimarrà fino al momento del parto.
Le tube sono rivestite internamente da minuscoli "peli" che si muovono come le alghe nel mare e trasportano dolcemente l'ovulo fecondato e allo stesso tempo inviano all'utero dei "segnali" in modo da farlo preparare per l'arrivo del nuovo ospite.
Dopo un viaggio di circa tre giorni la minuscola massa di cellule (detta morula) arriva nell'utero e qui inizia a fluttuare per altri due o tre giorni (a volte anche per una settimana) in cerca di un posto "comodo" dove annidarsi. Le cellule al suo interno si differenziano in due strati: quello più interno sarà l'embrione vero e proprio, quello più esterno formerà il sacco amniotico e la placenta. In genere la blastocisti (così viene chiamata da questo momento) si impianta nella parte alta dell'utero ma può anche scegliere altri posti per attaccarsi e formare la placenta.
L'utero accoglie il "corpo estraneo" senza lottare...lo lascia sprofondare tra le sue pareti e lo ricopre immediatamente del suo tessuto...lo protegge...lo coccola...
Sono trascorsi i primi sette giorni di vita del tuo bambino...ma tu ancora non lo sai! 

Se ti è piaciuto...condividilo con i tuoi amici!
👇Clicca qui sotto!

mercoledì 23 dicembre 2015

IL FORNO

Il mio forno ad incasso della Nardi.
Il forno è indispensabile in una cucina...io adoro il mio forno e lo utilizzo spesso. Non è vero che consuma tanta energia...questo forse era vero per i vecchi elettrodomestici. Io lo uso almeno due o tre volte a settimana e non pago bollette salatissime!
Per chi è appassionato di cucina avere il forno è fondamentale perché consente di preparare diversi tipi di piatti anche molto salutari e dietetici.
Nella mia cucina ho preferito un forno elettrico a quello a gas, che mi sembra un poco pericoloso e per di più non ha tante caratteristiche di quello elettrico.
Il forno elettrico è dotato di due resistenze, una posizionata nella parte inferiore ed una nella parte superiore, in modo da garantire una cottura più uniforme delle pietanza, e quasi sempre ha un grill per dorare i cibi già cotti. Queste funzioni possono essere usate separatamente o insieme a seconda delle necessità.
Un'altra caratteristica comune a tanti forni elettrici è la presenza di una ventola che permette di cucinare con la funzione "forno ventilato" molto più velocemente.
Un forno elettrico standard ha una larghezza di 60cm ma si possono trovare anche modelli più larghi (da 90cm).
Per la mia cucina io ho scelto un forno ad incasso da 60cm con funzione ventilata e l'ho fatto montare in una colonna lontano dal piano cottura ad altezza del piano di lavoro. In questo modo non devo sempre abbassarmi per controllare o prendere le pietanze ed in più è molto meno pericoloso per i bambini piccoli e curiosoni!

Se ti è piaciuto...condividilo con i tuoi amici!
👇Clicca qui sotto!

mercoledì 16 dicembre 2015

RIDIAMOCI SU...2: A SCUOLA SI VA PER...IMPARARE?

Chi lo ha detto che a scuola si va per imparare? Ecco alcuni casi in cui sarebbe meglio tapparsi le orecchie...oppure farsi quattro risate!!!!!

*****

Gli animali simbolo dell'Australia sono il canguro, il koala e il boomerang.

A Parigi c'è la Torre in Fer.

I cristiani per sfuggire alle persecuzioni si nascondevano nelle catapulte.

...sono animali che vivono allo stato ebraico.

Erano famosi i giardini prensili di Babilonia.

Gli abitanti dell'antico Egitto venivano chiamati mummie.

I Filistei erano gli abitanti delle Filippine.

In Sudafrica fino a pochi anni fa c'erano le discriminature razziali.

La rovina della Russia è stata la Pera storica.

...il lago di Gardaland.

Uno, due e tre...entrambi dal preside!!!!

Le api impallinano i fiori.

L'adidas è la malattia del secolo.

Sant'Elena era la moglie di Napoleone...

Hanno pescato un calamaio gigante...

Mio figlio è proprio bravo a scuola, è uscito con istinto.

Se ti è piaciuto...condividilo con i tuoi amici!
👇Clicca qui sotto!

lunedì 30 novembre 2015

CIAMBELLA DELLA NONNA

Una ricetta semplice e buona della tradizione delle nostre nonne...non è la solita torta soffice ma un dolce molto friabile.
Ingredienti:
  • 500g di farina
  • 2 uova
  • 175g di zucchero
  • 200g di burro morbidissimo
  • 1 fialetta aroma limone o la scorza grattugiata di un limone
  • 1 bustina di lievito
  • granella di zucchero
  • mandorle a lamelle
Procedimento:
  • Impastare tutti gli ingredienti su un piano da lavoro fino ad ottenere un impasto compatto e liscio.
  • Dividerlo in tre parti, formare dei serpentoni e intrecciarli.
  • Mettere in uno stampo a ciambella imburrato e infarinato.
  • Cuocere per 50 minuti a 180°C (o fino a doratura)

Un'idea in più:
Si possono fare delle ciambelline piccole ed infornarle per meno tempo (circa 20 minuti).

Se ti è piaciuto...condividilo con i tuoi amici!
👇Clicca qui sotto!

venerdì 6 novembre 2015

SANTA CHIARA D'ASSISI: Breve biografia

Chiara nasce nel 1194 dalla nobile e ricca famiglia degli Offreducci ad Assisi.
Ha appena compiuto dodici anni, quando Francesco d'Assisi compie il gesto di spogliarsi di tutti i vestiti per restituirli al padre Bernardone. Conquistata dall'esempio di Francesco, sette anni dopo,  la giovane Chiara fugge da casa per raggiungerlo alla Porziuncola. Sa Francesco le taglia i capelli e le fa indossare il saio francescano, per poi condurla al monastero benedettino di S.Paolo, a Bastia Umbra, dove i parenti tentano invano di persuaderla a ritornare a casa. Si rifugia allora nella Chiesa di San Damiano, in cui fonda l'Ordine femminile delle «povere Dame» (chiamate in seguito Clarisse) di cui è nominata badessa e dove Francesco detta una prima Regola. Chiara scrive successivamente la Regola definitiva chiedendo ed ottenendo da Gregorio IX, come aveva già fatto san Francesco prima di lei, il «privilegio della povertà». Per aver contemplato, in una Notte di Natale, sulle pareti della sua cella, nella quale era costretta dalla malattia, il presepe e i riti delle funzioni solenni che si svolgevano a Santa Maria degli Angeli, è stata scelta da Pio XII come protettrice della televisione. Erede dello spirito francescano, si preoccupa di diffonderlo, distinguendosi per il culto verso il SS. Sacramento che salva il convento dai Saraceni nel 1243. Un gruppo di saraceni, infatti, stava per prendere il convento e si arresta improvvisamente quando Chiara pone di fronte ai loro occhi l'Ostensorio con il Santissimo Sacramento.

Se ti è piaciuto...condividilo con i tuoi amici!
👇Clicca qui sotto!

venerdì 23 ottobre 2015

PEPERONI GHIOTTONI

Una ricetta di peperoni ripieni per veri ghiottoni!!!
Ingredienti:
(per 4 persone)
  • 4 peperoni
  • 200g di vitello tritato
  • 100g di prosciutto cotto
  • 1 uovo
  • prezzemolo
  • basilico
  • sale, olio, pepe
  • fontina q.b.
Procedimento:
  • Togliere i gambi ai peperoni, tagliarli per la lunghezza, lavarli e salarli internamente.
  • In una ciotola riunire il tritato, il prosciutto tagliato a pezzi piccolissimi, prezzemolo, basilico, sale e pepe.
  • Aggiungere l'uovo e impastare tutto.
  • Riempire i peperoni con il composto alla carne, metterli in una teglia con un poco d'acqua e un poco di olio sul fondo.


  • Cospargere con piccoli pezzetti di fontina e infornare a 200°C fino alla cottura (30 - 40 minuti circa).


Se ti è piaciuto...condividilo con i tuoi amici!
👇Clicca qui sotto!

domenica 18 ottobre 2015

ANGELUS


L'Angelus è una preghiera in ricordo del mistero dell'Incarnazione. 

Il nome deriva dalla parola iniziale del testo in latino: Angelus Domini nuntiavit Mariae.
Tale devozione viene recitata tre volte al giorno, all'alba, a mezzogiorno ed al tramonto. In tali orari una campana, talvolta detta "campana dell'Angelus" o "campana dell'Ave Maria", suona e richiama i fedeli alla preghiera.

ANGELUS
Nel nome del Padre, del Figlio,
dello Spirito Santo. Amen.

L'Angelo del Signore portò l'annuncio a Maria.
Ed Ella concepì per opera dello Spirito Santo.
Ave Maria

Ecco l'Ancella del Signore.
Sia fatto di me secondo la tua parola.
Ave Maria

E il verbo si è fatto carne.
E venne ad abitare in mezzo a noi.
Ave Maria

Prega per noi, Santa Madre di Dio.
E saremo degni delle promesse di Cristo.

PREGHIAMO: Infondi nel nostro spirito la tua grazia, o Padre, tu, che all’annuncio dell’Angelo ci hai rivelato l’incarnazione del tuo Figlio, per la sua passione e la sua croce guidaci alla gloria della risurrezione.
Per Cristo nostro Signore. Amen.

3 Gloria
Angelo di Dio
3 Eterno Riposo

LA STORIA
L'Angelus ricorda l'evento salvifico per cui, secondo il disegno del Padre, il Verbo, per opera dello Spirito Santo, si fece uomo nel grembo di Maria Vergine.

L'origine di questa pratica devozionale è da collocarsi, probabilmente, nei monasteri medievali. Mentre i monaci coristi pregavano le ore liturgiche, i conversi, spesso illetterati, interrompevano le loro occupazioni manuali e si univano alla preghiera.
Le antifone dell'ufficio erano sostituite da quelle fisse che commemoravano l'Incarnazione, mentre i tre salmi erano sostituiti dalle Ave Maria. Un versetto e un'orazione concludevano la breve preghiera.
L'istituzione ufficiale dell'Angelus viene attribuita a
Papa Urbano II, da Papa Giovanni XXII. La recita tripla è attribuita a re Luigi XI di Francia, il quale nel 1472 ordinò che fosse recitata tre volte al giorno.Nel Tempo Pasquale viene sostituito dal Regina Coeli.L'Enchiridion Indulgentiarum include una indulgenza parziale per i fedeli che recitano l'Angelus all'aurora, al mezzogiorno, al tramonto - sostituendolo con il Regina Coeli nel tempo pasquale.

TESTO LATINO
Angelus Domini nuntiavit Mariæ,
Et concepit de Spiritu Sancto.
Ave, Maria, gratia plena, Dominus tecum: benedicta tu in mulieribus et benedictus fructus ventris tui, Iesus. Sancta Maria, Mater Dei, ora pro nobis peccatoribus nunc et in hora mortis nostrae. Amen.

"Ecce Ancilla Domini."
"Fiat mihi secundum Verbum tuum."
Ave, Maria...

Et Verbum caro factum est.
Et habitavit in nobis.
Ave, Maria...

Ora pro nobis, sancta Dei Genitrix.
Ut digni efficiamur promissionibus Christi.

 Oremus. Gratiam tuam quæsumus, Domine, mentibus nostris infunde; ut qui, angelo nuntiante, Christi Filii tui Incarnationem cognovimus, per passionem eius et crucem, ad resurrectionis gloriam perducamur.
Per eundem Christum Dominum nostrum. Amen.

Se ti è piaciuto...condividilo con i tuoi amici!
👇Clicca qui sotto!

giovedì 8 ottobre 2015

SALAME DI CIOCCOLATO BIANCO

Golosissimo, insolito ed ipercalorico...
...da fare in primavera o meglio ancora d'inverno...
Ingredienti:
(per circa 30 - 35 pezzi)
  • 400g di latte condensato
  • 200g di cioccolato bianco
  • 250g di biscotti secchi sminuzzati
  • 125g di ciliegie candite sminuzzate
  • 50g di mandorle tritate grossolanamente
  • 50g di pistacchi tritati
  • 100g di canditi misti
Procedimento:
  • Mettere il latte e il cioccolato in un pentolino a fuoco dolce e mescolare fino ad ottenere una crema omogenea.
  • Unire il resto degli ingredienti e mescolare.
  • Versare su un foglio di carta da forno e arrotolare a salame.
  • Mettere in frigorifero a rassodare per almeno 6 ore.
  • Affettare con un coltello affilato per ottenere tante fettine di "salame" spesse circa 1 centimetro.

Se ti è piaciuto...condividilo con i tuoi amici!
👇Clicca qui sotto!

mercoledì 30 settembre 2015

POMODORI GRATINATI

Antipasto sfizioso o piatto unico...fate voi!
Ingredienti:
(per 4 persone)
  • 8 pomodori
  • 80g di prosciutto cotto
  • 1 mozzarella da 100g
  • 20g di pinoli
  • 4 fette di pancarrè
  • 2 cucchiai di grana grattugiato
  • olio
  • sale
  • pangrattato
Procedimento:
  • Tagliare a metà i pomodori, svuotarli, salarli e capovolgerli
  • Nel mixer mettere il pancarrè, il prosciutto, i pinoli, un filo d'olio e il grana e frullare
  • Mettere in una ciotola e aggiungere la mozzarella a dadini e mescolare
  • Riempire i pomodori e adagiarli in una teglia
  • Cospargere con il pangrattato, altro grana, un filo di olio e infornare per 15 minuti a 250°C.
  • Servire caldi o tiepidi.

Se ti è piaciuto...condividilo con i tuoi amici!
👇Clicca qui sotto!

giovedì 24 settembre 2015

FESTA DEI PIRATI 4: INVITO, CARTELLO DI BENVENUTO E DI SALUTO

Eccoci ancora ai preparativi per la Festa dei pirati...
GLI INVITI
Per l'invito ho pensato di stampare delle pergamene che poi ho ritagliato seguendo il bordo; ho messo l'indicazione di luogo, ora e giorno della festa.
Io le ho stampate direttamente con tutte le informazioni ma di seguito trovate l'invito che potete stampare e personalizzare.
IL LUOGO
 Per segnalare il luogo preciso dove si terrà la festa si può stampare un bel cartello con il nome del festeggiato...e attaccarlo al cancello, alla porta, all'inizio della strada.....magari con dei palloncini!
 ...ricordate di aggiungere il nome con un bel pennarello scuro!

L'ORARIO DI "CHIUSURA"
Quando poi si tratta di feste per bambini, i genitori vorranno sapere quando venirli a riprendere...
Io ho messo sulla porta un cartello in tema piratesco con l'orario di "fine festa"!
Anche qui potete aggiungerlo a pennarello!
Al prossimo attacco piratesco!!!!!!!!!

Se ti è piaciuto...condividilo con i tuoi amici!
👇Clicca qui sotto!

mercoledì 16 settembre 2015

IL LIEVITO



I lieviti sono un gruppo di funghi e ne sono stati catalogati più di mille specie.

Alcune specie sono comunemente usate per lievitare il pane e far fermentare le bevande alcoliche. La maggior parte dei lieviti appartiene al gruppo degli Ascomiceti.
Un piccolo numero di lieviti
può causare infezioni nell'uomo (come la Candida Albicans).
Il lievito più comunemente usato è un saccaromicete "addomesticato" da migliaia di anni per la produzione di vino, pane e birra.Alcuni lieviti utilizzano esclusivamente la respirazione aerobica (in presenza di ossigeno), altri, in assenza di ossigeno, utilizzano un processo diverso chiamato fermentazione. I lieviti fermentanti producono energia trasformando gli zuccheri in anidride carbonica e etanolo. Nella fermentazione delle bevande alcoliche è utile la produzione dell'etanolo, mentre nella lievitazione del pane l'anidride carbonica gonfia la pasta, e l'alcool (etanolo) evapora durante la cottura. 
I primi a scoprire il lievito di birra furono gli antichi egizi verso il 1500 a.C.
I produttori di vino in antichità usavano differenti ceppi di lieviti a seconda del tipo di vino e delle condizioni dell'uva. Troppo zucchero o un'eccessiva concentrazione di alcool rallentano la crescita del lievito, perciò per mosti con elevate concentrazioni zuccherine sono necessari lieviti con un'elevata resistenza all'alcol etilico. Se il lievito muore prima che tutti gli zuccheri fermentescibili siano stati trasformati in alcool, si incorre in un arresto fermentativo.
Alcuni lieviti sono selezionati in base agli aromi che tendono a sviluppare. Lieviti naturali sono già presenti sulla superficie degli acini d'uva (la pruina) perciò il succo d'uva tenderà spontaneamente a fermentare a meno che i lieviti non vengano fermati con temperature basse o con solfiti.

Se ti è piaciuto...condividilo con i tuoi amici!
👇Clicca qui sotto!

martedì 8 settembre 2015

GELATO FIORDILATTE (con la gelatiera)

Ingredienti:
  • 400g di latte intero
  • 400g di panna liquida
  • 300g di zucchero
  • 1/2 cucchiaino di farina di semi di carrube
Procedimento:
  • Frullare insieme il latte, lo zucchero e la farina di semi.
  • Aggiungere la panna e frullare.

  • Mantecare in gelatiera.

Se ti è piaciuto...condividilo con i tuoi amici!
👇Clicca qui sotto!

giovedì 3 settembre 2015

GELATO CAMY CREAM (con la gelatiera)

Ingredienti:
  • 500g di mascarpone
  • 400g di panna liquida
  • 170g di latte condensato
  • 150g di latte intero
Procedimento:
  • Montare a frusta il mascarpone.
  • Unire la panna, poi il latte condensato e poi il latte e mescolare bene.
  • Mantecare in gelatiera.
N.B. Per questo gelato non utilizzo la farina di semi di carrube perché il mascarpone e il latte condensato gli danno già abbastanza consistenza e cremosità.

Se ti è piaciuto...condividilo con i tuoi amici!
👇Clicca qui sotto!

mercoledì 26 agosto 2015

GELATO AL CAFFE' CON PANNA (con la gelatiera)

Ingredienti:
  • 750ml di panna liquida
  • 150g di zucchero semolato
  • 300ml di caffè forte freddo
  • 1/2 cucchiaino di farina di semi di carrube
Procedimento:
  • Frullare lo zucchero, il caffè e la farina di semi.
  • Aggiungere la panna e frullare.


  • Mantecare in gelatiera.


Se ti è piaciuto...condividilo con i tuoi amici!
👇Clicca qui sotto!

mercoledì 19 agosto 2015

GELATO FIORDILATTE AL MIELE (con la gelatiera)

Ingredienti:
  • 500ml di latte intero
  • 400ml di panna liquida
  • 100g di zucchero semolato
  • 200g di miele (del tipo a vostro piacere)
  • 1/2 cucchiaino di farina di semi di carrube
Procedimento:
  • Frullare insieme lo zucchero e il miele nel latte.
  • Aggiungere la panna e la farina di semi di carrube e frullare.

  • Mantecare in gelatiera.

Se ti è piaciuto...condividilo con i tuoi amici!
👇Clicca qui sotto!

mercoledì 12 agosto 2015

GELATO ALLA PANNA (con la gelatiera)

Caldo...caldissimo...e allora...GELATO!!!!!
Ingredienti:
  • 750g di panna liquida
  • 300g zucchero semolato
  • 220g latte intero
  • 1/2 cucchiaino di farina di semi di carrube
Procedimento:
  • Frullare insieme la panna e lo zucchero e la farina di semi di carrube.
  • Aggiungere il latte e frullare ancora.
  • Mantecare in gelatiera.

Un idea in più:
Io conservo il gelato direttamente in coppette monoporzione...chi vuole apre il freezeer e gnam!

Se ti è piaciuto...condividilo con i tuoi amici!
👇Clicca qui sotto!

giovedì 6 agosto 2015

GIRANDOLE DELIZIOSE

Questa proposta può essere considerata un antipasto, uno spuntino salato o per un aperitivo.....
Ingredienti:
(per 4 persone)
  • 4 formaggini
  • 160g di tonno sottolio (sgocciolatissimo)
  • 3 fette di pane per tramezzini
  • 1 carota lessata
Procedimento:
  • Schiacciare la carota con una forchetta.
  • Aggiungere il tonno sbriciolato e i formaggini e mescolare.
  • Spalmare il composto sul pane e arrotolare.
  • Chiudere con la pellicola da cucina e mettere in frigo per almeno 2 ore.
  • Tagliare tante fette spesso circa un centimetro e mettere sul piatto da portata.
Se ti è piaciuto...condividilo con i tuoi amici!
👇Clicca qui sotto!

giovedì 30 luglio 2015

E VUI DURMITI ANCORA...

E' passato un bel po' di tempo dall'ultimo post sulla musica popolare siciliana...ed ora ritorno con un altro brano davvero molto bello e molto romantico.

...E vui durmiti ancora!


E' il titolo di una poesia siciliana del 1910 di Giovanni Formisano e poi musicata da Gaetano Emanuel Calì.  

La prima incisione del brano musicale (detto mattutina, che così si distingue dalla serenata notturna) è del 1927.
Nel 1910 il Calì lesse i versi del suo concittadino, mentre era di ritorno da un viaggio di lavoro a
Malta. La bellezza del testo lo colpì al punto che nella sola durata del viaggio - una notte - ne compose spinto dall'ispirazione lo spartito per musicarlo. Ma questo rimase solo un progetto personale fino al 1927 quando venne incisa a Firenze, presso lo studio fonico Mignani, dove l'Autore incise buona parte dei suoi lavori.
Originariamente venne composta per pianoforte, ma lo spartito fu adattato per mandolino dallo stesso Calì.
Si dice che il brano non ebbe molto successo alla sua prima presentazione, ma una sera, molto tempo dopo la sua prima esecuzione, al Teatro Sangiorgi di Catania, il soprano Tecla Scarano chiese al musicista (che in quel tempo era il direttore artistico dello stesso teatro) di poter cantare un pezzo di sua composizione.
Calì non era molto convinto nel presentare il brano - dati gli insuccessi precedenti - ma l'esecuzione della Scarano fu tale che il pubblico entusiasta si innamorò subito della canzone. Così si dice sia nato il mito di questa canzone.
Un altro fatto legato al brano ricorda come sul fronte della
Carnia, durante la Prima guerra mondiale, in un momento di pausa un giovane soldato siciliano prese la sua chitarra e, al chiar di luna, intonò la canzone. Il silenzio che aleggiava dava voce solo alle note della mattutina. Al termine dell'esecuzione si sentirono improvvisamente le urla di apprezzamento degli austriaci, avversari sul campo, ma compagni emotivamente: non arrivavano a capirne il senso, ma rimasero incantati dalla bellezza della musica. Come a dire che la musica supera le barriere, anche in guerra.
La versione che vi propongo, di Claudio Aiello è per sola voce e chitarra molto romantica...
Se non riesci a visualizzare il video clicca qui
...ma su You Tube potete trovare anche una versione del tenore Salvo Todaro.

Per chi non parla il siciliano ecco
testo originale e la traduzione...

Lu suli è già spuntatu ni lu mari                    Il sole è già spuntato dal mare
e vui bidduzza mia durmiti ancora,                    e voi bella mia dormite ancora
l'aceddi sunnu stanchi di cantari                    gli uccelli sono stanchi di cantare
e affriddateddi aspettanu ccà fora,                    e infreddoliti aspettano qui fuori
supra 'ssu balcuneddu su' pusati                    sopra quel balconcino sono posati
e aspettanu quann'è cca v'affacciati                    e aspettano quand'è che vi affacciate

Lassati stari, non durmiti chiùi,                    Lasciate stare, non dormite più,
ccà 'mmenzu a iddi dintra a 'sta vanedda              che in mezzo a loro dentro questa viuzza
ci sugnu puru iù ch'aspettu a vui                    ci sono anch'io che aspetto voi
pri vidiri 'ssa facci accussi bedda                    per vedere questo viso così bello
passu ccà fora tutti li nuttati                    passo qui fuori tutte le nottate
e aspettu puru quannu v'affacciati                    e aspetto solo quando vi affacciate.

La parte che segue è stata aggiunta successivamente

Li ciuri senza vui nun ponnu stari                    I fiori senza voi non possono stare
su tutti cu' li testi a pinnuluni,                    sono tutti con le teste a penzoloni
ognunu d'iddi nun voli sbucciari                    ognuno di loro non vuole sbocciare
si prima non si grapi 'ssu balcuni,                    se prima non si apre quel balcone
dintra li buttuneddi su' ammucciati                    dentro i boccioli sono nascosti
e aspettanu quann'è ca v'affacciati                    e aspettano quand'è che vi affacciate

Questa canzone viene ancora oggi usata per le serenate d'amore che per un periodo avevano perso importanza ma che ultimamente i giovani hanno ripreso a rivalutare.
Il mio "fidanzato" la vigilia del nostro matrimonio si presentò sotto il mio balcone con tutti gli amici e i parenti e mi dedicò questa canzone tra l'emozione dei presenti con la sua inseparabile fisarmonica e un mazzo...di GIRASOLI!!!

Se ti è piaciuto...condividilo con i tuoi amici!
👇Clicca qui sotto!

mercoledì 22 luglio 2015

PICCOLI SCIENZIATI CRESCONO 3: MAGIA O...CHIMICA?!?

Ecco un esperimento che sfiora la magia! Una volta imparato, il tuo scienziato potrà stupire i suoi amici...

Cosa serve?
  • una bottiglia di plastica da mezzo litro
  • un palloncino
  • aceto
  • bicarbonato di sodio
  • un imbuto
 Procedimento:
Mettete un paio di dita di aceto nella bottiglia
e con l'aiuto dell'imbuto mettete 2 cucchiai
di bicarbonato nel palloncino
Senza capovolgere il palloncino,
attaccatelo al collo della bottiglia
Capovolgete il palloncino e fate in modo
che il bicarbonato cada nella bottiglia
Avete visto?
Il vostro palloncino inizia a gonfiarsi...

Sembra una magia ma è una reazione chimica tra una sostanza acida (aceto) e una sostanza basica (bicarbonato), che incontrandosi hanno prodotto un sale e l'anidride carbonica che ha fatto gonfiare il palloncino.
Le reazioni chimiche possono essere reversibili quando è possibile riottenere le sostanze di partenza o irreversibili, quando questo non è possibile.
Nel mondo esistono milioni di sostanze chimiche, alcune con proprietà basiche che a contatto con l'acqua liberano idrossido, o con proprietà acide che a contatto con l'acqua liberano idrogeno.

N.B. E' possibile riempire per metà la bottiglia con acqua prima di procedere all'esperimento.
Per una reazione ancora più potente è possibile usare acqua calda (...NON BOLLENTE!!!!!).

Esperimento riproposto con
una quantità maggiore di aceto
(il palloncino gonfia più ancora)

Se ti è piaciuto...condividilo con i tuoi amici!
👇Clicca qui sotto!

giovedì 16 luglio 2015

LA FARINA

La farina è il prodotto ricavato dalla macinazione di cereali o di altri prodotti.
Nel linguaggio di tutti i giorni con "farina" ci si riferisce a quella di
grano tenero, mentre si usa la parola "semola" per la farina di grano duro, queste sono infatti le più diffuse nel mondo per il loro impiego nella produzione di pane e pasta.
Esistono anche farine di
mais, di orzo, di farro, di riso, di avena, di segale, di Khorasan, di monococco ecc. oppure di legumi, di frutta a guscio, di castagne, di ceci, di tuberi e perfino di alcune specie di acacia australiane.
Anche la parola "fecola" indica un tipo di farina come fecola di patate.

FARINA e SEMOLA
La semola è una farina di
granulometria maggiore ovvero dove i singoli componenti sono di forma granulare e con presenza di poca polvere. La "Semola " si può classificare con nomi diversi in base alla sua granulometria: Semola grossa, Semola media, Semolino, Semola rimacinata. 

FARINA DI GRANO TENERO
Dalla
macinazione del grano tenero si ottiene una resa in farina che oscilla tra il 70 e l'82%; il rimanente 18-30% è costituito da crusca, cruschello, Germe e farinaccio. La percentuale di farina estratta dal chicco dipende, oltre che dal tipo di grano, anche dai parametri desiderati ed impostati nella macinazione.
Il processo di macinazione del grano tenero inizia con la pulitura del grano in tre fasi:
la prima fase si chiama pre-pulitura ed è quella che si esegue subito al ricevimento del prodotto presso il mulino prima di immagazzinarlo nei silos o depositi. Questa pre-pulitura ha la caratteristica di dover lavorare in modo veloce una grande quantità di prodotto, e serve a migliorare la conservazione del prodotto fino alla lavorazione successiva.
La pulitura che si esegue prima della macinazione, in questa fase la pulizia deve essere molto accurata e sono necessarie più macchine. Ogni macchina serve a togliere impurità specifiche, tra le quali più importante è la spazzola grano, che serve a una pulizia più profonda del frumento spazzolando la sua parte esterna e rimuovendo polvere, terra ed altre impurità possibili come muffe.
La bagnatura del grano ed il suo tempo di riposo permettono di ammorbidire la parte esterna di crusca che in questo modo, durante la macinazione, non si frantuma rimanendo più morbida e di dimensioni maggiori e facilitando quindi la sua perfetta separazione con la setacciatura.
Successivamente il frumento viene indirizzato nella macinazione, negli impianti industriali ci sono più fasi di macinazione in sequenza da minimo 8 a 14 o più, le progressive macinazioni servono ad aprire con delicatezza i chicchi e poi spogliarli delicatamente dalla farina contenuta cercando il più possibile a non frantumare la crusca ed il cruschello.

Le farine derivate da basse estrazioni provengono principalmente dalla parte centrale del chicco e si contraddistinguono ad occhio nudo per la loro purezza e candore sono denominate in Italia farina tipo 00. Al contrario, una farina ad alto tasso di estrazione sarà meno chiara in quanto contiene anche la farina proveniente dalla parte esterna del chicco e può essere denominata farina tipo 0, tipo 1 o tipo 2.
La farina integrale non è composta dal 100% del frumento macinato perché la legge italiana fissa dei limiti di presenza di ceneri e quindi una parte di crusca viene rimossa.


Componenti della Farina integrale
(per 100gr di Farina 00)
PROTEINE (g) 13,0 9,0
Sali Minerali (%) 2,2 0,5
CALCIO (mg) 50 14
FOSFORO (mg) 450 90
MAGNESIO (mg) 150 50
Vitamina B1 (mg) 0,6 0,1
Vitamina B2 (mg) 0,3 0,04
Vitamina B6 (mg) 0,7 0,2

La proprietà più importante della farina è la sua forza, cioè la capacità di resistere nell'arco del tempo alla lavorazione. La forza della farina deriva dalla qualità del grano macinato per produrla, quindi dal suo contenuto proteico, in particolare di quello di unità proteiche insolubili in acqua gliadine e glutenine. Queste proteine semplici poste a contatto con l'acqua e grazie all'azione meccanica proveniente dall'impastamento, formano un complesso proteico detto glutine che costituisce la struttura portante dell'impasto.

Le farine in commercio al dettaglio hanno una forza variabile. Solitamente quella delle farine 0 e 00 generiche si aggira sul W 150, quella delle 00 specifiche per prodotti non lievitati (creme, torte a lievitazione chimica come il plum cake, biscotti, crostate) dal W 80 al W 150, quella delle 00 e 0 specifiche per pizza dal W 200 al W 280, quella delle 00 specifiche per dolci lievitati intorno al W 300. Le farine vendute come manitoba (quasi tutte 0) riportano il nome di una varieta di grano appunto Manitoba (specifica zona in Canada di origine della varietà utilizzata) ma non identificano il valore della forza per cui non è detto che siano più forti di altre varietà.

SFARINATI DI GRANO DURO
Lo sfarinato proveniente dal grano duro viene denominato semola. Tradizionalmente era prodotta prevalentemente nelle regioni del sud Italia, ma adesso la sua produzione ha una distribuzione nazionale. Essa si distingue da quella di grano tenero sia per la granulometria più accentuata che per il suo caratteristico colore giallo ambrato, colore che si ripercuote anche sui prodotti con essa ottenuti. Questa farina si utilizza prevalentemente per la produzione di pane e pasta (sia casereccio che industriale) ma anche per dolci tipici.
Macinando ulteriormente la semola si ottiene la "semola rimacinata" o "rimacinato", impiegato per la panificazione puro o mescolato con farine di grano tenero, il prodotto che si ottiene è un pane a pasta gialla molto saporito e a lunga conservazione.
L'industria che provvede alla macinazione del frumento si chiama molitoria. I moderni mulini sono organizzati in sezioni distinte:
A) Ricevimento e Pre-pulitura;
B) Silos vengono conservate le scorte di frumento, che devono essere periodicamente ventilate per evitare il formarsi di muffe;
C) Pulitura;
D) Condizionamento;
E) Seconda pulitura;
F) Macinazione il mulino vero e proprio che in più passaggi da minimo 8 a 14 o più passaggi, provvede a macinare e separare perfettamente la farina dai sotto-prodotti;
G) Fariniere depositi verticali simili a silos dedicati specificamente alle farine;
H) Confezionamento ed insaccaggio delle farine in sacchi;
I) Magazzino dove vengono conservati i sacchi di farina in attesa della spedizione.

ALTRE FARINE

Da cereali
Farina di farro: è il prodotto della macinazione del farro, il più antico tipo di frumento coltivato ed utilizzato dall'uomo come nutrimento fin dal Neolitico. Contiene glutine.
Farina di mais: ottenuta dal mais, è popolare in Italia, negli U.S.A. e in Messico. La farina di mais sbiancata con la soda caustica è chiamata masa harina ed è usata per la preparazione di tortillas e tamales nella cucina messicana. In Italia sono molto utilizzate farine di diversi tipi di mais, più o meno raffinate e disponibili in granulometrie diverse: dalla cosiddetta farina "bramata", a grana più grossa, usata soprattutto nel nord per la polenta, alla farina "fioretto", usata anche per la panatura dei fritti e per la preparazione di dolci della tradizione contadina, al cosiddetto "fumetto", una farina a grana finissima ricavata dalla parte più interna dei chicchi di mais, usata anche in pasticceria e, raramente, per panificare. Non contiene glutine.
Farina di segale: ottenuta dalla segale, è utilizzata per cucinare il tradizionale pane a lievitazione naturale di segale in Germania, in Scandinavia, alta Lombardia, Trentino Alto Adige, Piemonte ecc. In genere il pane di segale è preparato mescolando farina di segale e di frumento perché la segale ha un basso contenuto di glutine. Il pane di segale (come ad esempio il pumpernickel e il ruisreikäleipä) è solitamente preparato solo con segale e contiene un misto di farina di segale e grano di segale.
Farina di riso: ottenuta dal riso, è di grande importanza nella cucina orientale. Da essa è possibile ottenere anche carta di riso commestibile. Principalmente la farina di riso è estratta dal riso bianco ed è essenzialmente amido puro, mentre è disponibile in commercio anche la farina ottenuta dal chicco intero. Non contiene glutine.
Farina di riso glutinoso: ottenuta dal riso glutinoso, è utilizzata nelle cucine asiatiche orientali e sudorientali per preparare il tangyuan, etc.
Farina di miglio: ottenuta dal miglio. Non contiene glutine.
Farina di teff: è ricavata dal cereale teff, ed è di considerabile importanza nell'Africa orientale (particolarmente attorno al Corno d'Africa). Da notare che è l'ingrediente principale nell'ingerà, un importante componente della cucina etiope. Non contiene glutine.
Farina Atta: è un tipo di farina integrale di grano, importante nella cucina indiana, essendo utilizzata per parecchi tipi di pane come il roti e il chapati.
Farina Tang: è un tipo di farina di grano utilizzata principalmente nella cucina cinese per preparare lo strato esterno degli gnocchi e del pane dolce.
Farina Senatore Cappelli: si coltivava negli anni '30-'40, era di largo uso nelle terre di Puglia e Basilicata ed ora tornata di moda per le sue proprietà.

Da non cereali
Farina di grano saraceno: dai semi del grano saraceno, che fa parte della famiglia delle Poligonacee, si ricava una farina utilizzata per la preparazione dei pizzoccheri, prodotto tipico della Valtellina, e della polenta taragna. Non contiene glutine.
Farina di amaranto: è una farina ottenuta dal grano amaranto, della famiglia delle Amarantacee. Era usata nella cucina pre-colombiana e meso-americana e oggi sempre più diffusa in negozi specializzati. Non contiene glutine.
Farina di canapa: è ottenuta da piante del genere Cannabis, della famiglia delle Cannabaceae. Come altri numerosissimi prodotti di questa pianta officinale, ha subito negativamente gli effetti della lotta contro lo spaccio di "droghe leggere" ricavabili dalla stessa pianta. Recentemente, in seguito a miglioramenti normativi, sta tornando in auge con nuovi prodotti, oltre che tessili e farmaceutici, anche alimentari: ne è esempio la pizza di canapa anche se di scarsa importanza nutrizionale. Non contiene glutine.
Farina di quinoa: è ottenuta generalmente dalla quinoa bianca. La quinoa, appartenente alla famiglia delle Chenopodiaceae, è originaria di Perù, Bolivia e America meridionale ed è alimento base del popolo andino da secoli. È stata introdotta in Italia nel 2009 ed utilizzata per la prima volta nel settore della panificazione nel 2010 nel prodotto Quite. La FAO OMS ha proclamato il 2013 anno della Quinoa. Elevatissima importanza nutrizionale soprattutto per l'apporto di aminoacidi essenziali. Non contiene glutine.
Farina di moringa: è ottenuta da una pianta appartenente alla famiglia delle Moringaceae. Non contiene glutine.

Da leguminose
Farina di ceci: ottenuta dal cece, è di grande importanza nella cucina indiana, e in Italia, dove è utilizzata in Liguria per preparare la farinata, a Palermo per preparare le panelle, a Livorno per preparare la "torta di ceci", a Pisa per preparare la "cecina", a Sassari per preparare la "fainè".
Farina di piselli: è una farina prodotta da piselli gialli arrostiti e polverizzati.
Farina di fagioli: è una farina ottenuta da fagioli essiccati e polverizzati.
Farina di soia: è una farina ottenuta dalla soia.
Farina di fave: è una farina ottenuta dalla fava.

Fecole
Farina di patate o fecola di patate: è ottenuta riducendo le patate ad una poltiglia ed eliminando le fibre con lavaggio in acqua. Il prodotto essiccato è essenzialmente amido ma contiene anche qualche proteina.
Farina di castagne: è ottenuta da castagne, popolare in Corsica, nelle regioni francesi della zona del Massiccio Centrale e in alcune aree appenniniche d'Italia. In Italia è principalmente usata per la preparazione di dolci tra cui il celebre castagnaccio, le frittelle, i necci in Toscana, eccetera. Sia in Corsica sia in Italia la farina di castagne è usata anche per preparare la tradizionale varietà di polenta dolce, che ha a lungo costituito l'alimento-base delle popolazioni di montagna in numerose zone dell'Appennino.
Farina di manioca (o farina di tapioca): ottenuta dalla manioca (o tapioca).

Farine non più utilizzate
Farina di taro, ottenuta da tubero di taro.
Farina di tifa, ottenuta dalla tifa.
Farina di ghiande, ottenuta dalle ghiande.

Farine speciali non destinate all'alimentazione umana
Le farine proteiche animali, costituite da scarti di macellazione tritati, liofilizzati e polverizzati vengono usate come mangime per allevamenti.
La farina fossile è una polvere non commestibile costituita da gusci di diatomee microscopiche: si usa come materiale filtrante in chimica analitica o come abrasivo fine. Alfred Nobel la usò come base inerte nella sua dinamite.

Se ti è piaciuto...condividilo con i tuoi amici!
👇Clicca qui sotto!