5 – MARIA VORREBBE REGALARE I SUOI
SANDALI
Oggi insieme ai suoi genitori va in
sinagoga. Là vengono letti e spiegati i testi sacri, si prega e si canta. Per
questo mamma Anna raccomanda a Maria: “Mettiti
i sandali!”. Maria pensa: “Preferisco
camminare a piedi nudi”. Non le piacciono i sandali; è noioso avvolgere e legare
le strisce di cuoio. Anna insiste: “Mettiti i sandali, non puoi andare in sinagoga a piedi nudi. Sii
felice di avere un bel paio di sandali. Molti bambini non ne hanno, e devono
sempre camminare a piedi nudi”.
Maria ha una buona idea: “Allora posso regalare i miei sandali a una bambina che non ne ha”.
Così, pensa, finalmente terminerà il “tormento” per i suoi piedi. Anna non è
d’accordo con la proposta di Maria, e porta i sandali della figlia in cortile. Maria
li calza con scarso entusiasmo. Poi si incamminano verso la sinagoga.
Strada
facendo, Maria si sofferma a guardare i piedi di tutti. Tutti portano i
sandali. Improvvisamente però vede una bambina che cammina a piedi nudi. Maria
si toglie i sandali e corre verso la bambina.
Frattanto l’acciottolato è già
diventato molto caldo, sotto i raggi del sole. Camminare a piedi nudi non è
così piacevole. Ciononostante Maria sventola i suoi sandali sotto il naso della
bambina, che ha un’aria confusa. “Ti
piacerebbero i miei sandali?”, le chiede. La bambina guarda Maria, dà
un’occhiata ai sandali e risponde: “Sono
troppo grandi per me”. Maria guarda i piedi della bambina e constata che è
vero. “Peccato”, pensa.
La bambina
prosegue il suo cammino e Maria rimane ferma e indecisa.
Il
richiamo di Anna la riporta alla realtà ed essa raggiunge in fretta i genitori;
si scontra però con un asino. Guidato da un mercante. Il proprietario dell’asino
esclama: “Piccola, correndo hai quasi
mandato il mio asino a gambe all’aria!”, e ride di gusto. Maria, che a
tutta prima pensa che il mercante la prenda in giro, gli si rivolge seccata: “Io non sono piccola! Sono Maria e sto
andando alla sinagoga!”.
Il mercante tira fuori un campanellino che risuona
allegramente e lo regala a Maria. “Sta
tranquilla, Maria. E fa attenzione all’asino”, e comincia a ridere. Maria
saluta allegramente il mercante e si rimette i sandali. Corre dai suoi genitori
e le sue trecce svolazzano, mentre solleva la polvere lungo la strada e fa
saltellare le pietruzze. “Per fortuna adesso ho i sandali”, pensa, “così
riesco a correre meglio sulle pietre bollenti”.
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