21 – IL GIOVANE PASTORE, L’AGNELLO E IL LEONE
Giacobbe, il
pastore più giovane, è incantato dalla stella. Starebbe
a guardarla per tutta la notte. Ora ha un’idea.
Dice agli altri pastori: “Oggi pomeriggio
salirò sul monte. Così sarò più vicino al cielo e alle stelle”. Gli altri pastori non trovano l’idea così buona: “Non andare sul
monte di sera. E’ troppo pericoloso. Quando diventerà buio non vedrai più
niente e inoltre sui monti abitano bestie selvatiche!”.
Ma Giacobbe non si lascia dissuadere. Prende acqua e bastone e si mette in cammino. Percorre la collina a grandi passi. Di tanto in tanto gli
capita di sentire un fruscio o un rumore d’acqua. Giacobbe
si guarda intorno guardingo. E all’improvviso gli corre incontro una pecora,
ancora agnello. L’ha seguito per tutto il tempo.
Così Giacobbe
non è più solo. L’agnello lo segue agilmente. Presto
giunge alla meta. Giacobbe e
l’agnello iniziano a salire il monte. Ci sono molte pietre e diventa sempre più
ripido. Solo un piccolo sentiero porta in cima. A questo punto l’agnello è in difficoltà. Incespica tra
le pietre e infine si ferma. Giacobbe sistema
l’agnello sulle sue spalle e procede con cautela. “Prima che sia buio e che brillino le stelle saremo in
cima”, dice al suo piccolo amico.
Improvvisamente Giacobbe sente un forte rumore. Rotolano giù pietre e ciottoli e la caduta di un grosso
blocco di pietra produce un rimbombo. Giacobbe
si ferma a guardare e resta pietrificato dalla paura: un leone si avvicina da
dietro il masso! Giacobbe lo ha
disturbato.
Il leone emette un
ruggito spaventoso e scuote la sua maestosa criniera. Giacobbe si accorge che l’agnello sulle sue spalle trema
come una foglia. Anche lui è molto
spaventato. Non mostrare
nessun timore, pensa fra sé.
Il leone si ferma
davanti a Giacobbe e lo scruta. Con l’agnello sulle spalle e il bastone,
Giacobbe reagisce da forte. Punta i piedi a
terra e fissa lo sguardo sul leone. Così si guardano entrambi a lungo.
Forse in
questo momento il leone non ha fame. In ogni caso, dopo
un certo tempo si volta lentamente e se ne va tra le rocce. Giacobbe resta ancora immobile, finchè il leone sparisce;
poi deve innanzitutto sedersi, tanto gli tremano le ginocchia. L’agnello si stringe a lui.
Adesso è di nuovo tranquillo.
Giacobbe sente battere solo il suo cuore, che si riprende pian piano dopo lo
spavento.
Restano seduti per un bel po’, finchè diventa buio. Ora Giacobbe vede una grande luce brillante, la nuova
stella meravigliosa su Betlemme. Stanotte sembra
ancora più bella e più brillante.
Giacobbe continua
lentamente il suo cammino. Non salgono più sulla cima del monte. Il cielo stellato rende la notte così chiara che riescono
a trovare facilmente la via che li conduce dai pastori.
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