mercoledì 7 maggio 2014

RIDIAMOCI SU...1: STRAFALCIONI

Non voglio fare da capro respiratorio.
La vita è una roulotte russa.
Belli questi capelli, sembri l'ultimo dei Caimani.
Così ti sei dato la zampa sui piedi.
Uniamo l'utero al dilettevole.
Era una notte di pediluvio.
All'improvviso è arrivata un'onda anonima.
E' raro, ma un manum est.
Quello di domenica è stato un pranzo lulluculliano.
Non è tutto oro quello che illumina.
Qui gatta cicogna!
Fai mente focale...
Non fare occhi da mercante.
Occhio pinocchio dente perdente.
Capisce le cose a scopo ritardato.
Hai scoperto l'aria calda.
Mi sono uscite le orbite fuori dagli occhi.
A parità di uguaglianza...
A stare con lo zoppo si impara a zappare.
Abbiamo scoperto i lattarini.
Predica bene e bazzica male.
Visto così, con il seno di pollo.
Non si può vivere con la spada di Adamo sulla testa.
Sono finito nell'occhio del ciclope.
Qui si batte la fiaccola.
E' meglio affrontare le cose a spadatrack.
Anche l'occhio va dalla sua parte.
Così parlò Balaustra.
Chi più lo ha più lo metta.
Cerchiamo di non sollevare un vespasiano.
Così si arriva alle candele greche.
Mettiamo i bastoncini sulle "i".
Dulcis in Findus.
Mi accusano di essere una sibillatrice.
In questi casi conviene procedere a tendoni.
Ha avuto un lampo di luce.
Tagliamo la testa al topo.
De gustibus non est sputante.
Liscio come una goccia d'olio.
E' diventata la pietra biliare.
Ha bruciato tutte le mappe del successo.
E' raro come l'araba felice.
Mi ha messo una pulce nel cervello.
Non bisogna piangere sul latte macchiato.
Sei il non super ultrà.
Ha vinto per il rotolo della cuffia.
Sei il pomo della misericordia.
Anche l'ottico vuole la sua parte.
Risale alle caverne greche.
I critici hanno preso un abbacchio.
Sei lo scandalo della pietra.
Finché la vacca va'...
Il lavoro mobilita l'uomo.
A occhio in croce.

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