Si avvicina il giorno della Commemorazione dei Defunti e i bambini siciliani aspettano con ansia il panierino con i dolcetti e l'immancabile frutta martorana.
Quella che vi propongo è una ricetta meno dolce di quella che trovate in commercio. Non uso aromi alle mandorle, non uso lucidante e...non uso formine!
Tutto quello che vedete nella foto è realizzato a mano libera.
Non vi scoraggiate però se non avete manualità...per realizzare la frutta martorana esistono le formine adatte allo scopo.
Oggi la frutta martorana prende le forme più insolite: pesci, oggetti, dolci, animaletti...ma continua a chiamarsi con il suo nome tradizionale di "Frutta"!
Quella che vi propongo è una ricetta meno dolce di quella che trovate in commercio. Non uso aromi alle mandorle, non uso lucidante e...non uso formine!
Tutto quello che vedete nella foto è realizzato a mano libera.
Non vi scoraggiate però se non avete manualità...per realizzare la frutta martorana esistono le formine adatte allo scopo.
Oggi la frutta martorana prende le forme più insolite: pesci, oggetti, dolci, animaletti...ma continua a chiamarsi con il suo nome tradizionale di "Frutta"!
Ingredienti:
(il numero di pezzi che otterrete con questa dose dipende dalla grandezza della forma che userete)
- 1Kg di farina di mandorle
- 750g di zucchero a velo
- 250ml di acqua
- 1 pizzico di vanillina (o se preferite 1 fialetta di aroma arancia o limone)
- 1 pizzico di cannella
- Colori per alimenti (io ho usato quelli in polvere diluiti in alcool alimentare!) e foglioline di carta per la frutta
Procedimento:
- Sciogliere lo zucchero con l'acqua a fiamma bassa mescolando continuamente.
- Quando diventa trasparente aggiungere la cannella e la vanillina.
- Unire la farina mescolando continuamente.
- Quando il composto si stacca dalle pareti della pentola spegnere il fuoco.
- Inumidire il piano di lavoro e versarvi il composto.
- Lasciare raffreddare un po' e lavorare con le mani fino ad ottenere un impasto compatto e liscio.
- Modellare la frutta o le forme secondo la vostra fantasia oppure...
- Prendere le formine, foderarle con la pellicola e spolverarle con lo zucchero a velo.
- Prendere una quantità sufficiente di impasto e metterla nello stampo, premere bene, attendere qualche minuto ed estrarre.
- Posizionare su un vassoio.
- Procedere fino ad esaurimento dell'impasto.
- Fare asciugare per almeno una notte.
- A questo punto la frutta è pronta per essere decorata secondo il vostro gusto e la vostra fantasia.
- Se usate i colori alimentari in polvere dovete diluirli con alcool alimentare che una volta evaporato farà asciugare la frutta rapidamente.
- Se volete potete passare anche un lucidante alimentare.
LA STORIA
Se ti è piaciuto...condividilo con i tuoi amici!
Questo dolce deve il suo nome alla Chiesa di Santa Maria dell'Ammiraglio o della Martorana, eretta nel 1143 da Giorgio d'Antiochia un ammiraglio greco-siriaco del re Normanno Ruggero II, nei pressi del vicino monastero benedettino, fondato dalla nobildonna Eloisa Martorana nel 1194, da cui prese il nome, e di quello di Santa Caterina nel centro storico di Palermo, dove le suore la preparavano e la vendevano fino alla metà del 1900. Secondo una nota tradizione, la frutta di Martorana è nata proprio perché le monache del monastero della Martorana dovevano ricevere la visita del papa e si ritrovarono ad avere tutti gli alberi del giardino spogli e senza frutti. Ne crearono di finti con farina di mandorle e zucchero, per abbellire il monastero.
👇Clicca qui sotto!
Nessun commento:
Posta un commento