giovedì 28 dicembre 2017

TECNICHE PER L'UTILIZZO DEGLI OLII ESSENZIALI

Esistono vari modi di utilizzare gli olii essenziali in base ai risultati che si vogliono ottenere e delle esigenze personali.

BAGNO
E' sicuramente il metodo più utilizzato, più semplice e più rilassante di utilizzare le essenze. Basta riempire la vasca, versare 8/12 gocce di olio, mescolare con le mani ed immergersi. L'acqua deve avere una temperatura di circa 30 gradi altrimenti gli olii si volatilizzano velocemente e agiscono per breve tempo. Per aumentare l'efficacia del bagno si può massaggiare la pelle con un guanto di crine mentre si è immersi ma senza troppa energia per non irritarla.

PEDILUVIO
A volte un pediluvio può dare risultati di rilassamento al pari di un bagno. Riempire un catino con acqua tiepida con 10 gocce di olio essenziale e tenere i piedi immersi per almeno 15 minuti.

SPUGNATURA
In una bacinella versare dell'acqua (la temperatura varia a seconda dello scopo che si vuole ottenere) e 10 gocce di olio essenziale. Immergere una tovaglia in spugna di cotone, strizzare ed applicare sulla parte interessata per 15 minuti circa rinnovando il bagno e l'applicazione ogni 3/5 minuti.

IMPACCO
E' simile alla tecnica precedente ma si fa solo con acqua calda. Inoltre per mantenere più a lungo il calore si procede ad applicare della carta alluminio (quella da cucina!) sopra la spugna.

GARGARISMI
Si possono effettuare solo con alcuni olii indicati per uso interno. Versare 3 gocce in un bicchiere di acqua ed eseguire i gargarismi.

SEMICUPI
Versare 10 gocce di essenza in acqua tiepida, mescolare e sedersi in modo da immergere il bacino.

SUFFUMIGI
Sono indicati per i problemi all'apparato respiratorio. Versare 6/8 gocce di essenza in una bacinella con acqua bollente e mettere il viso sopra per respirarne i vapori. coprire la testa con un asciugamano per non disperdere le essenze fino a che l'acqua non si raffreddi.

INALAZIONI
E' una tecnica rapida da effettuare fuori casa o se si ha fretta. Si versano 2/3 gocce di essenza su un fazzoletto e si respira profondamente senza toccare la pelle.

FRIZIONI
Diluire 2/3 gocce di essenza in poco olio vegetale e massaggiare fino ad assorbimento.

MASSAGGI
Diluire l'essenza in olio vegetale e procedere al massaggio della zona interessata o dell'intero corpo. Le proporzioni sono:
8 gocce di essenza in 20ml di olio
10 gocce di essenza in 30ml di olio
20 gocce di essenza in 60ml di olio
40 gocce di essenza in 120ml di olio
Gli olii di base più usati sono:
avocado, nocciolo, mandorle, jojoba, girasole, germe di grano, noci, soia, vinacciolo, cocco, neem, sesamo, macadamia, argan, lino, cotone e rosa mosqueta.
L'essenza pura dura per 5 anni se invece viene diluita deve essere consumata entro 2 mesi.

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martedì 12 dicembre 2017

AROMATERAPIA ED OLII ESSENZIALI

L'aromaterapia è la cura del corpo attraverso gli olii essenziali distillati dai vegetali.
E' una scienza naturale riscoperta di recente ma che risale all'antichità, semplice, efficace e sicura.
Gli effetti collaterali sono ridotti o addirittura nulli e puo' essere impiegata per adulti, anziani e bambini seguendo determinati accorgimenti.
E' usata in estetica, per la salute, per la cucina e la casa...
Olio essenziale ed essenza sono la stessa cosa ovvero principi attivi estratti con metodi diversi da fiori, foglie e gemme di piante, frutta e ortaggi.
Gli olii essenziali, al contrario di quello che si immagina, non sono oleosi e grassi ma sono molto volatili e devono essere conservati in contenitori di vetro. 
Come si ottengono?
Si utilizza il metodo della distillazione in corrente di vapore d'acqua, pressando i vegetali in alambicchi ne sottoponendoli ad un intenso vapore per far esplodere le ghiandole dalle quali fuoriesce acqua ed essenza. Successivamente la refrigerazione riporta il vapore allo stato liquido lasciando inalterate le sostanze oleose che vengono raccolte ed imbottigliate.
Gli olii essenziali hanno proprietà antinfiammatorie, antisettiche, antispastiche, balsamiche, diuretiche, sedative ecc...
Vedremo nei prossimi post come si usano!

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mercoledì 29 novembre 2017

SVEZZAMENTO 9: TERZA SETTIMANA - LA CREMA DI MAIS

La terza settimana cominciamo a fare un pranzo completo con alimenti solidi (o quasi..) facendo assaggiare al nostro piccolo la crema di mais.

Vi servirà:
  • preparato per crema di mais in polvere
  • latte
  • un pentolino
  • una frusta
  • un cucchiaino
  • un piatto
Lavate bene le mani e mettete circa 200ml di latte in un pentolino. Riscaldate il latte ad una temperatura non troppo alta...non deve bollire!!!
Versate il latte in un piatto e aggiungete la crema di mais a poco a poco mescolando con la frusta. Non ne aggiungete tanta altrimenti diventerà troppo densa. La consistenza deve essere quasi fluida altrimenti rischiate di mettere il bimbo in difficoltà al momento di inghiottire.
Non  aggiungete nulla...soprattutto non aggiungete né sale né zucchero!
Offrite la crema al piccolino a piccoli cucchiaini.
Continuate con la frutta alternando la mela e la pera...e così fino al termine della settimana.

Lo schema dei pasti della terza settimana di svezzamento è il seguente:
  ore 8:00 - Colazione: Latte
ore 12:00 - Pranzo: Crema di mais al latte 
                   Pera o Mela                            
ore 16:00 - Merenda: Latte
ore 20:00 - Cena: Latte
ore 00:00 - Ultima poppata: Latte

Gli orari sono puramente indicativi e da adattare ai ritmi del vostro bambino. 

ATTENZIONE!
Le informazioni contenute in questo post
NON sono consigli medici.
Rivolgersi al proprio pediatra.


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venerdì 10 novembre 2017

SBRICIOLATA CON LA NUTELLA

Che golosa questa ricetta!!!
Ingredienti:
  • 400g di farina 00
  • 150g di zucchero
  • 150g di burro
  • 2 uova
  • 150g di gocce di cioccolato
  • 400g di nutella

Procedimento:
  • Lavorate con il mixer la farina, lo zucchero, il burro e le uova.
  • Versate in una terrina ed aggiungere le gocce di cioccolato.
  • In una tortiera di 24cm di diametro versate la metà più un altro poco dell'impasto e compattarlo formando un bordo tutto intorno.
  • Versate la nutella e coprite con il resto dell'impasto sbriciolato.
  • Cuocere a 180°C per 30 minuti circa.
  • Servire fredda.

P.S. Se sono gradite, all'impasto si possono aggiungere nocciole tritate.

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lunedì 16 ottobre 2017

FRUTTA MARTORANA STORIA E RICETTA

Si avvicina il giorno della Commemorazione dei Defunti e i bambini siciliani aspettano con ansia il panierino con i dolcetti e l'immancabile frutta martorana.
Quella che vi propongo è una ricetta meno dolce di quella che trovate in commercio. Non uso aromi alle mandorle, non uso lucidante e...non uso formine!
Tutto quello che vedete nella foto è realizzato a mano libera.
Non vi scoraggiate però se non avete manualità...per realizzare la frutta martorana esistono le formine adatte allo scopo.
Oggi la frutta martorana prende le forme più insolite: pesci, oggetti, dolci, animaletti...ma continua a chiamarsi con il suo nome tradizionale di "Frutta"!
Ingredienti:
(il numero di pezzi che otterrete con questa dose dipende dalla grandezza della forma che userete)
  • 1Kg di farina di mandorle
  • 750g di zucchero a velo
  • 250ml di acqua
  • 1 pizzico di vanillina (o se preferite 1 fialetta di aroma arancia o limone)
  • 1 pizzico di cannella
  • Colori per alimenti (io ho usato quelli in polvere diluiti in alcool alimentare!) e foglioline di carta per la frutta

Procedimento:
  • Sciogliere lo zucchero con l'acqua a fiamma bassa mescolando continuamente.
  • Quando diventa trasparente aggiungere la cannella e la vanillina.
  • Unire la farina mescolando continuamente.
  • Quando il composto si stacca dalle pareti della pentola spegnere il fuoco.
  • Inumidire il piano di lavoro e versarvi il composto.
  • Lasciare raffreddare un po' e lavorare con le mani fino ad ottenere un impasto compatto e liscio.
  • Modellare la frutta o le forme secondo la vostra fantasia oppure...
  • Prendere le formine, foderarle con la pellicola e spolverarle con lo zucchero a velo.
  • Prendere una quantità sufficiente di impasto e metterla nello stampo, premere bene, attendere qualche minuto ed estrarre.
  • Posizionare su un vassoio.
  • Procedere fino ad esaurimento dell'impasto.
  • Fare asciugare per almeno una notte.
  • A questo punto la frutta è pronta per essere decorata secondo il vostro gusto e la vostra fantasia.
  • Se usate i colori alimentari in polvere dovete diluirli con alcool alimentare che una volta evaporato farà asciugare la frutta rapidamente.
  • Se volete potete passare anche un lucidante alimentare.
LA STORIA

Questo dolce deve il suo nome alla Chiesa di Santa Maria dell'Ammiraglio o della Martorana, eretta nel 1143 da Giorgio d'Antiochia un ammiraglio greco-siriaco del re Normanno Ruggero II, nei pressi del vicino monastero benedettino, fondato dalla nobildonna Eloisa Martorana nel 1194, da cui prese il nome, e di quello di Santa Caterina nel centro storico di Palermo, dove le suore la preparavano e la vendevano fino alla metà del 1900. Secondo una nota tradizione, la frutta di Martorana è nata proprio perché le monache del monastero della Martorana dovevano ricevere la visita del papa e si ritrovarono ad avere tutti gli alberi del giardino spogli e senza frutti. Ne crearono di finti con farina di mandorle e zucchero, per abbellire il monastero.

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giovedì 12 ottobre 2017

15.000 VOLTE GRAZIE DI CUORE!!!

Posso solo condividere con voi la gioia di avervi avuti ospiti nel mio angolino di mondo!!!

sabato 9 settembre 2017

TEGLIE IN ALLUMINIO

Sono le teglie ideali per la cottura delle torte e dei pandispagna. L'unico accorgimento per ottenere ottimi risultati è imburrare correttamente ogni singolo centimetro quadrato della teglia e infarinarla con cura altrimenti non basteranno le vostre preghiere a far staccare il vostro dolce dallo stampo!!!
Le sconsiglio invece per tutte le altre cotture: pasticci di pasta, lasagne, sformati cotti in teglie di alluminio potrebbero farvi pentire per il resto della vostra vita...o per lo meno per quella mezz'ora e più che impiegherete per togliere le incrostazioni dalla teglia...  
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giovedì 31 agosto 2017

SPUGNETTE PER FONDOTINTA


Una volta si usavano le spugnette per il fondotinta, poi ci dissero che un vero professionista usa il pennello...ora ci dicono che può usare anche la spugnetta... 
Esistono in commercio un'infinità di prodotti che puoi usare, tra cui i pennelli ovali e le spugnette, ma perché usare una spugnetta invece delle altre possibilità?
Le spugnette per il trucco sono perfette per una copertura impeccabile e uniforme, oltre ad essere molto versatili. Puoi usare una spugnetta per applicare il fondotinta, il correttore, l'illuminante e il contouring...
L'unico accorgimento che dovrai sempre tenere in considerazione è ovviamente di pulire bene la spugnetta ogni volta che applichi un prodotto diverso.
Di recente si trovano in commercio delle spugnette dalla forma a uovo. La base ampia e rotonda è l'ideale per stendere uniformemente il trucco sulla pelle, mentre la punta può essere usata per applicare il trucco nelle zone più difficili da raggiungere. Anche se ne esistono di varie forme, queste ultime sono attualmente le più usate.
Il materiale usato per queste spugnette è il lattice, igienico, sicuro e facilmente lavabile con un semplice detergente per il corpo o con uno shampoo. Evita di lavare le spugnette con un detersivo per il bucato...
La domanda che mi fanno è sempre la stessa: si usano asciutte o bagnate? In tutti e due i modi...asciutta se usi un fondotinta liquido o fluido, leggermente inumidite se usi un fondotinta compatto, in stick o un pancake.

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venerdì 18 agosto 2017

BRIOCHES SICILIANE PER GRANITA

Una tradizione siciliana che non si può non provare... 
Queste brioches con le mandorle le trovate soprattutto nella zona di Siracusa e differiscono un poco da quelle "col tuppo" tipiche del palermitano.
Ingredienti:
(da 10 a 15 pezzi)
  • 250g di farina 00
  • 250g di farina 0
  • 75g di zucchero
  • 75g di burro
  • 10g di sale
  • 3g di lievito di birra secco (1/2 bustina)
  • 175g di latte freddo
  • 10g di miele
  • 2 uova
  • 1 bustina di zafferano
  • 1 fiala di aroma arancia

Procedimento:
  • Sciogliere lo zafferano in un poco di latte preso dal totale della ricetta.
  • Aggiungere le uova e battere leggermente con una forchetta.
  • Mescolare le farine, il lievito, il sale, lo zucchero.
  • Aggiungere il miele, la fialetta, lo zafferano e il restante latte.
  • Unire il burro e impastare.
  • Trasferire sul piano di lavoro e impastare fino ad ottenere un impasto liscio.
  • Mettere in una terrina, coprire con la pellicola e mettere in frigo a lievitare per 12/24h.
  • Tirare fuori l'impasto e lasciarlo a temperatura ambiente 1 ora senza lavorarlo.
  • Formare da 10 a 15 palline non rotolando la pasta ma portando le pieghe verso il basso.
  • Posizionare sulla teglia ben distanti tra loro e lasciare lievitare in forno tiepido per 1 ora e mezza.
  • Spennellare con tuorlo e latte e spolverare con scagliette di mandorle.
  • Cuocere a 150°C per 15 minuti.
  • Poi a 180°C per altri 10 minuti.
P.S. Se non volete farle lievitare un giorno intero basterà mettere 1 bustina intera di lievito, far lievitare l'impasto per 2 ore, formare le palline e far lievitare fino al raddoppio. Questo procedimento ha una lievitazione di 4/5ore in tutto. 
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mercoledì 9 agosto 2017

TORTA SALATA AI CARCIOFI

Una ricetta per le vostre cene in casa o i vostri pic-nic...
Ingredienti:
  • 2 dischi di pasta sfoglia
  • 700g di verdure bollite nelle proporzioni che preferite tra carciofi, scarola e cipolle
  • 3 filetti di acciughe
  • 1 cucchiaio di uvetta sultanina
  • 1 cucchiaio di pinoli
  • 1 cucchiaio di capperi
  • 20 olive nere a pezzetti
  • sale, olio, pepe
Procedimento:
  • Mettere l'uvetta ad ammorbidire in acqua tiepida.
  • In una padella mettere un poco di olio d'oliva, le acciughe, l'uvetta, i pinoli, i capperi e le olive e infine le verdure. Fare insaporire per una decina di minuti. Far raffreddare.
  • Mettere un disco di pasta sfoglia in una teglia bassa, versare il composto di verdure e coprire con l'altro disco di pasta. 
  • Sigillare i bordi, spennellare con olio e bucherellare la superficie.
  • Cuocere in forno a 190°C per 30 minuti.
  • Servire tiepida o fredda.

BUON APPETITO!!!
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giovedì 3 agosto 2017

ROSA DI VERZA RIPIENA

Un piatto davvero buono e anche bello da vedere...

Ingredienti:
(per 4/5 persone)
  • 1 verza media
  • 500g di salsiccia 
  • 60g di mollica di pane
  • 30g di grana
  • 50ml di latte
  • 1 uovo
  • 6 sottilette o fettine di provola
  • 10g di prezzemolo
Procedimento:
  • Mettere 500ml di acqua in una pentola, salare e portare ad ebollizione.
  • Immergere la verza dal lato del torsolo e cuocere a fuoco vivo per 20 minuti circa.
  • In una ciotola mescolare la salsiccia sgranata e saltata in padella, la mollica, il grana, il latte, l'uovo e il prezzemolo tritato.
  • Oliare uno stampo a cupola da forno e mettere la verza al centro.
  • Cominciate ad aprire dalle foglie più esterne e farcite con la salsiccia.

  • Chiudete dando la forma di una rosa, oliate le foglie, mettete il formaggio al centro della rosa e infornate per 20 minuti a 180°C e per altri 5 minuti a 220°C.

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mercoledì 26 luglio 2017

GRAVIDANZA 8: PICCOLI FASTIDI

Nuove sensazioni ti attendono...basta sapere come affrontarle!
"HO SONNO...SONO STANCA"
La gravidanza richiede tantissima energia. La divisione cellulare prima, i cambiamenti ormonali e la crescita del bambino necessitano di tante energie supplementari...per questo ti sentirai più stanca e avrai più voglia di dormire! Riposa ogni volta che ti è possibile, non privarti di una sana dormita anche nel pomeriggio. 
"HO MAL DI TESTA"
E' normale soffrire di mal di testa. ci sono donne comunque che prima soffrivano di emicranie che durante la gravidanza scompaiono improvvisamente. Se il mal di testa risulta davvero insopportabile rivolgiti al medico che saprà aiutarti...spesso può essere causato anche da una lieve anemia molto frequente in gravidanza, basterà un esame del sangue per saperne di più!
"MI SCAPPA LA PIPI' "
All'inizio della gravidanza l'utero, in poche settimane, raggiunge la dimensione di una pera, inizia a pesare sulla vescica e stimola la necessità di urinare. Inoltre il flusso dei liquidi attraverso i reni aumenta, si ha più sete, si beve di più e si fa più pipì. L'urina avrà un odore più forte del solito perché verranno eliminate più tossine. Dopo il quarto mese l'utero si alza verso l'ombelico e lo stimolo diminuisce notevolmente per aumentare a fine gravidanza quando la testolina del tuo piccolino premerà di nuovo sulla vescica. Bevi tanto durante il giorno ma evita di bere tanto nelle due ore precedenti al metterti a letto...eviterai tanti viaggi al bagno durante la notte!
"HO FAME!"
Nel primo trimestre il grande dispendio di energie ti farà avere una fame da lupo. Durante il secondo trimestre questa sensazione diminuisce e al terzo trimestre il ridursi dello spazio a disposizione dello stomaco ti farà mangiare meno.
Tuttavia ci sono donne che specialmente i primi mesi non hanno appetito a causa della nausea e poi riprendono il piacere di mangiare dal quarto mese in poi.
Fai tanti piccoli pasti ma sani e leggeri. Frutta fresca, carotine, finocchi, yogurt ti solleveranno dal senso di fame senza appesantirti.
CRAMPI E DOLORI DA STIRAMENTO
All'interno del tuo addome, l'utero è attaccato a dei legamenti che lo tengono ancorato. Quando l'utero aumenta di volume e di peso (passerà da 100g ad 1 kg circa) questi legamenti si tendono e possono provocare delle fitte più o meno dolorose. Capiterà soprattutto nel primo periodo, poi i legamenti si elasticizzano e tirano meno. E' possibile anche che, se ti sei sottoposta a qualche intervento chirurgico all'addome in passato (per es. appendicectomia) provare delle fitte in corrispondenza della ferita dovute a delle possibili aderenze che l'intervento ha lasciato.
Spesso si avverte il dolore se si fanno dei movimenti improvvisi che fanno "balzare" l'utero...muoviti lentamente e girati nel letto con molta attenzione.
"STATEMI LONTANI!!!"
La grande quantità di ormoni in circolazione ti causeranno cambiamenti di umore simili al periodo che precede il ciclo mestruale. Ti potresti sentire più nervosa ed irritabile, o magari più sensibile e vulnerabile, potresti piangere per una sciocchezza e al contrario fregartene di cose ben più importanti...passerà anche questo, e quelli che ti stanno accanto capiranno quando è il caso di girare alla larga!

LA MIA ESPERIENZA:
Durante la prima gravidanza ho dormito come mai durante la mia vita.
Le altre due gravidanze ero molto più stanca perché con altri bambini in giro per casa non era facile prendersi un poco di tempo per dormire.
Quando mi giravo nel letto i legamenti ne risentivano tantissimo e le fitte erano davvero dolorose...ho risolto mettendo un cuscino morbido sotto la pancia che ne sostenesse il peso. 

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venerdì 21 luglio 2017

L'OLIO DI GIRASOLE


L'olio di semi di girasole è l'olio estratto dai semi del girasole (Helianthus annuus L.) e da altre varietà mutanti sviluppate appositamente per modificarne la distribuzione di acidi grassi.
Questo bellissimo fiore giallo che segue il movimento del sole è originario delle Americhe e persino la popolazione Inca lo utilizzava già 3000 anni fa per le sue proprietà. Appartiene alla famiglia delle Asteraceae e infatti il suo grande fiore è in realtà un’infiorescenza composta da tanti piccoli fiori ciascuno dei quali produce un frutto con all’interno un seme. La pianta può crescere sino a 3 metri di altezza e l’infiorescenza può avere un diametro di 85 cm.
L'olio di semi di girasole contiene trigliceridi, con un elevato contenuto di acido linoleico ma l'alta presenza di acidi grassi polinsaturi lo rende facilmente a rischio di ossidazione e di irrancidimento.
Un componente presente nell’olio di girasole è la vitamina E, chiamata anche tocoferolo. La sua proprietà primaria è di essere un eccellente antiossidante, in quantità persino cinque volte superiore all’olio di oliva, ed è quindi capace di proteggere le membrane cellulari e combattere i radicali liberi responsabili anche dell’invecchiamento cellulare.
Inoltre la vitamina E presente nell’olio di girasole è indispensabile per il corretto funzionamento dei muscoli e per rinforzare il sistema immunitario. Vi è anche la presenza di una buona dose di acido ascorbico, che lavora in sinergia aumentando il potere antiossidante e riducendo il rischio di sviluppare il cancro e malattie cardiache.
In 100 ml di olio di girasole sono contenuti 28 mg di vitamina E che corrispondono al 280% (RDA) della razione giornaliera raccomandata.
La composizione in vitamine è ampia e infatti troviamo la B6, che protegge le fibre del sistema nervoso, la B5 (acido pantotenico), la B3 (niancina o PP) e i folati; tutti utili per la corretta attività del sistema nervoso e per la creazione dei tessuti del sistema digestivo.
Vi è anche una notevole ricchezza di minerali, quali selenio, ferro, rame, zinco, fosforo, magnesio e manganese. Ciascuno contribuisce a dare le proprietà uniche dell’olio di girasole, come la capacità di rinforzare i tessuti e le ossa, di aiutare il circolo sanguigno, di produrre ormoni, di equilibrare il sistema immunitario e abbassare i rischi di malattie cardiovascolari.
Nel 1976 è stata sviluppata in Russia la prima varietà mutante, Pervenets, con alto contenuto di acido oleico e negli anni successivi con tecniche di miglioramento genetico tradizionali, negli USA sono stati prodotti molti altri ibridi.
In tutti gli oli vegetali la composizione può variare in funzione delle condizioni ambientali, della raccolta e della lavorazione. Ci sono diversi oli di girasole con composizione differente.
I principali sono:
SO olio di semi di girasole, Helianthus annuus.
SOHO olio ad alto tenore di acido oleico da semi di una varietà derivata dal girasole.
SOMO olio a medio tenore di acido oleico da semi di una varietà derivata dal girasole.
La distribuzione di acidi grassi dell'olio di girasole a medio oleico è relativamente simile a quella dell'olio di oliva o dell'olio di argan.
L'olio di semi di girasole tipicamente contiene anche steroli, lecitina, tocoferoli, carotenoidi e cere.
L'olio di semi di girasole è liquido a temperatura ambiente. L'olio raffinato è trasparente, con colore ambrato e un leggero odore grasso. 
Nell’industria alimentare e in cucina è utilizzato per friggere o a crudo per condire insalate o piatti a base di verdure, per preparazione di sughi e salse (maionese) e ovviamente anche per preparare sottolio di verdure miste.
Come olio per friggere, l'olio di semi di girasole si comporta come un tipico olio vegetale composto di trigliceridi. Le varietà con alto contenuto in acido oleico resistono meglio alla temperatura. 
Nel campo del benessere del corpo, è conosciuto come un buon alleato della salute per l’ampia composizione di vitamine, minerali e sostanze benefiche di cui è composto.
Un semplice risciacquo con olio di girasole quando le mucose della bocca sono infiammate o le gengive arrossate, e le sue proprietà rinfrescanti e lenitive aiuteranno a ripristinare la salute delle membrane coinvolte.
Inserito nella dieta un po’ come integratore alimentare, se ne possono utilizzare uno o due cucchiai a crudo nei piatti per raggiungere la dose consigliata giornaliera di vitamina E e un’ampia ricchezza di vitamine e sali minerali utili al benessere totale del nostro corpo.
In cosmesi è utilissimo per ringiovanire la pelle, eliminare l’invecchiamento portato dall’esposizione al sole (fotoinvecchiamento) e previene le cicatrici, leviga le rughe e ridona salute alla pelle in tutto il corpo levigando, nutrendo e restituendole elasticità.
Applicato direttamente sulla pelle come detergente è capace di mantenere lontani batteri dai pori della pelle prevenendo prevenendo l'acne grazie alla sua composizione di vitamine e carotenoidi.
L’olio di girasole è una buona base per olio da massaggi contro i dolori muscolari o reumatici.
Nei prodotti cosmetici è possibile utilizzarlo come ingrediente solo se l’olio contiene una buona percentuale di acido oleico e sull’etichetta possiamo trovare il nome nella nomenclatura INCI di Helianthus Annuus (Sunflower) Seed Oil.
Per avere tutte le proprietà intatte dell’olio di girasole bisogna scegliere il prodotto leggendo l’etichettatura e prediligendo l’acquisto se l’estrazione è di spremitura a freddo e la coltivazione della pianta viene d’agricoltura biologica.

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giovedì 13 luglio 2017

"IN NOMINE DOMINI" - 12 aprile 1059 - Niccolò II - Bolla pontificia


Papa Niccolò II
Nel nome del Signore Iddio Gesù Cristo, nostro Salvatore, nell'anno 1059 dalla sua incarnazione, nel mese di aprile, nella dodicesima Indizione, alla presenza dei Santi Evangeli, sotto la presidenza del reverendissimo e beatissimo Papa apostolico, Niccolò, nella patriarcale basilica Lateranense, chiamata basilica di Costantino con anche tutti i reverendissimi arcivescovi, vescovi, abati e venerabili presbiteri e diaconi, il medesimo venerabile Pontefice, decretando con autorità apostolica riguardo all'elezione del Pontefice, disse:
"Le Eminenze vostre conoscono, dilettissimi Vescovi e confratelli (né è sfuggito ai membri di grado più basso) quante avversità abbia sopportato questa Sede Apostolica cui per volontà divina io servo, dalla morte di Stefano nostro predecessore di beata memoria, a quanti colpi e battiture sia stata sottoposta per opera dei trafficanti simoniaci; a tal punto, che la colonna del Dio vivente così scrollata sembra quasi vacillare e che la sede del Sommo Pontefice è costretta dalle tempeste ad inabissarsi in profondità di naufragio. E perciò, se piace ai miei confratelli, con l'aiuto di Dio dobbiamo saggiamente affrontare le eventualità future e provvedere per il futuro alla costituzione ecclesiastica, si che i mali risorgendo (non sia mai) non prevalgano. Dunque, appoggiandoci sull’autorità dei nostri predecessori e degli altri Santi Padri, e stabiliamo: che, quando il Pontefice di questa universale Chiesa Romana muore, prima i cardinali vescovi decidano tra loro con la più diligente considerazione poi chiamino i cardinali chierici; e allo stesso modo si associno poi il resto del clero e il popolo, per consentire alla nuova elezione; affinché il tristo morbo della venalità non abbia qualche occasione di infiltrarsi siano i religiosi a condurre l’elezione del futuro Pontefice e tutti gli altri li seguano. E certo quest’ordine di elezione viene valutato giusto e legittimo, se, osservate le regole e le azioni dei vari Padri, si richiama quella nota frase del nostro beato predecessore Leone: "Nessuna ragione permette" disse "che si considerino tra i Vescovi coloro che non furono eletti dai chierici, né richiesti dal popolo, né consacrati dai vescovi comprovinciali con l’approvazione del metropolita". Poiché la Sede Apostolica è al di sopra di tutte le chiese in tutta la terra, e non può quindi avere su di sé un metropolita, non c’è dubbio che i cardinali vescovi abbiano funzione di metropolita, portando il sacerdote eletto al sommo della dignità apostolica.
Lo eleggano dal seno della chiesa di Roma, se è trovato degno, altrimenti lo si prenda da un’altra Chiesa. Salvo restando il debito onore e la reverenza verso il nostro diletto figlio Enrico che è ora chiamato re e che si spera sarà con l’aiuto di Dio il futuro imperatore, come gli abbiamo concesso, e verso i successori di lui che personalmente chiederanno questo privilegio a questa Sede Apostolica.
Che se la perversità di uomini empi ed iniqui prevarrà tanto, da rendere impossibile nell’Urbe un’elezione incorrotta, genuina e libera, i cardinali vescovi con i chierici e con i laici cattolici, sia pur pochi, abbiano il potere di eleggere il Pontefice della Sede Apostolica, dove stimino più opportuno.
Se, terminata completamente l’elezione una guerra o un qualunque tentativo di uomini per malizia si opponga a che l’eletto prenda possesso della Sede Apostolica secondo la consuetudine, ciò nonostante l’eletto abbia l’autorità di reggere come Pontefice la Santa Chiesa Romana, disponendo di tutte le sue prerogative, come sappiamo fece prima della sua consacrazione il beato Gregorio.
Ma se qualcuno, contrariamente a questo nostro decreto promulgato in sinodo, verrà eletto o considerato o insediato in trono attraverso la rivolta, la temerarietà o qualunque altro mezzo, sia da tutti creduto e considerato non Papa ma Satana non apostolo, ma apostata e con perpetua scomunica per autorità divina e dei santi apostoli Pietro e Paolo, insieme con i suoi istigatori, partigiani e seguaci, venga scacciato e respinto dalle porte della santa cristianità di Dio, come Anticristo, nemico e distruttore di tutta la Cristianità. E non gli si dia alcuna udienza riguardo a ciò ma in perpetuo sia privato della dignità ecclesiastica di qualunque grado essa sia stata. Con la stessa sentenza sia punito chiunque sarà dalla sua parte o gli renderà qualsiasi omaggio, come a un Pontefice, o presumerà di difenderlo. E chi temerariamente si opporrà a questo nostro decreto e nella sua presunzione tenterà di confondere e turbare la Chiesa Romana contro questo statuto, sia condannato a perpetuo anatema e scomunica e sia considerato tra gli empi che non risorgeranno nel Giudizio; senta contro di sé l’ira dell'Onnipotente, del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, e in questa vita e in quella futura esperimenti il furore dei santi apostoli Pietro e Paolo, la cui Chiesa egli presunse sconvolgere; la sua casa sia deserta e nessuno abiti nelle sue tende; i suoi Figli sian orfani e sua moglie vedova; venga scacciato nello spavento lui e i suoi figli e mendichino e siano respinti dalle loro case; l’usuraio si impadronisca della sua sostanza e stranieri approfittino dei frutto delle sue fatiche; tutta la terra combatta contro di lui e gli elementi gli siano avversi e i meriti di tutti i santi defunti lo confondano e mostrino aperta vendetta su di lui in questa vita.
La grazia di Dio Onnipotente protegge coloro che osserveranno questo decreto e per l'autorità dei santi apostoli Pietro e Paolo li assolva da ogni peccato.
Io, Niccolò, vescovo della Santa Chiesa Cattolica Apostolica Romana, ho firmato questo decreto da noi promulgato come sopra si legge. Bonifacio, per grazia di Dio vescovo di Albano, ho firmato. Umberto, vescovo della Santa Chiesa di Silva Candida, ho firmato. Pietro, vescovo di Ostia, ho firmato, ed altri vescovi, in numero di settantasei, unitamente al presbiteri e diaconi, hanno firmato".
Dato nella Basilica Lateranese, 12 aprile 1059


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venerdì 7 luglio 2017

PORCHETTA FATTA IN CASA

Vi è mai passato per la mente di fare una bella porchetta nel forno di casa vostra?
Vi dico come si fa...
Ingredienti:

  • 1 arista di maiale
  • 1 pancetta di maiale con cotenna
  • aromi e spezie vari a piacere (salvia, pepe, rosmarino, ecc..)
  • vino, origano e noce moscata per la cottura
  • sale
Procedimento:

  • Distribuire gli aromi sopra la pancetta aperta a libro (fatela tagliare dal vostro macellaio) e salare.

  • Posizionate l'arista al centro della pancetta e conditela con gli stessi aromi.
  • Arrotolate la pancetta intorno all'arista più stretta che potete e legatela con lo spago da cucina.

  • Con un coltello appuntito bucherellate tutta la cotenna.
  • Pesate la porchetta ottenuta (vi servirà per calcolare i tempi di cottura) e rivestite la porchetta con carta da forno e poi con alluminio.
  • A questo punto la porchetta è pronta per essere infornata; dovrà cuocere per 1 ora ogni chilo di peso. (Es. 2kg per 2 ore, 2,5Kg per 2 ore e mezza e così via).
  • Scaldate il forno a 220°C statico.
  • Prendete la leccarda del forno e mettete un bicchiere di acqua, un bicchiere di vino, origano, noce moscata e rosmarino e posizionatela sul primo ripiano in basso del forno.
  • Sul secondo ripiano dal basso posizionate la griglia del forno e sopra adagiate la porchetta.
  • Fate cuocere per la metà del tempo totale.
  • Trascorso il tempo necessario, abbassate il forno a 200°C ventilato e togliete, facendo molta attenzione a non scottarvi, l'alluminio e la carta da forno.
  • Continuate la cottura fino al tempo restante.
  • Tenete conto che acqua e vino vanno aggiunti spesso durante la cottura per evitare che secchi troppo.
  • Sfornate e lasciate riposare 30 minuti prima di procedere al taglio.

  • Affettate con un'affettatrice o con un coltello...
...e servite in un panino o con un contorno a vostro piacere.
Ora non vi resta che pulire il forno che sarà un vero disastro...ma ne sarà valsa la pena credetemi!!!
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sabato 1 luglio 2017

RIDIAMOCI SU 5: FORZE DEL dis..ORDINE!!!

Dai verbali...



I due venivano alle mani con i piedi.
***
Lo spaccio avviene giorno e notte, alla luce del sole.
***
I tre erano entrambi pregiudicati.
***
Usciva che sembrava che entrava.
***
Il pregiudicato, sotto falso nome, si imbarcò su un volo EIR FRANZ.
***
Il fermato rispondeva dandomi del tu, mentre lui per me era lei.
***
Era una zona impervia e quindi adatta alla latitanza, dove vivono poche pecore allo stato bravo.
***
Il portinaio aveva avvisato che sulla facciata del palazzo vigeva il divieto di afflizione.
***
Sostiene di essere diventato dottore ottenendo una laura onoris casa.
***
Gli schiamazzi avevano raggiunto una tale intensità da poter essere definiti notturni.
***
Entrando nella stalla rinvenivano sette mucche di cui una toro.
***
Abbiamo rilevato ferite al torace e alla zona pubblica.
***
Si rifiutava di aprire la porta dichiarandosi irreperibile.
***
Il cadavere, al piede destro, aveva una sola scarpa.
***
Alla rissa partecipavano ambetre.
***
Mi accorsi subito che il cadavere del morto era deceduto.
***
Il cadavere presentava evidenti segni di decesso.
😲😲😲😲😲

😂😂😂
Alla prossima risata!

sabato 24 giugno 2017

CURA DELLA PELLE 2: PROTEGGERE LA PELLE

La pelle non è solo un rivestimento ma un organo vero e proprio capace di reagire agli stimoli esterni.
La pelle è innanzitutto una barriera protettiva dell'organismo dagli agenti atmosferici (vento, freddo, sole), dall'inquinamento, dalle sostanze chimiche, dagli insetti, dai batteri, dai funghi e dai virus; questa protezione avviene  sia attraverso la cheratina, sia attraverso la sua naturale acidità, il sebo e il sudore.
Dall'interno, il suo stretto collegamento con i tessuti interni (circolazione sanguigna e linfatica) le permette di eliminare le sostanze di scarto, le tossine e le scorie accumulate.
Quando la pelle è sana è anche il riflesso della salute interna di tutti gli organi.
Al mattino la pelle va ripulita dalle scorie prodotte dalla sua naturale attività notturna, mentre alla sera va ripulita da tutto ciò che viene a contatto con essa durante il giorno: sudore, inquinamento, polvere, trucco...
La detersione va fatta sempre con prodotti a PH acido simile a quello naturale della pelle per non alterarlo e renderla indifesa di fronte alle aggressioni esterne. Per questo motivo il sapone usato per lavare le mani non deve essere assolutamente utilizzato sul viso, perché elimina totalmente il film idrolipidico protettivo della pelle formato da un "cocktail" naturale di sebo, sudore, aminoacidi, urea e cellule desquamate.
Il sudore è prodotto dalle ghiandole sudoripare, contiene acqua, sali, acido lattico e urea; in parte evapora e in parte resta sulla pelle e mantiene la giusta umidità della pelle.
Il sebo viene prodotto dalle ghiandole sebacee sotto impulso degli ormoni, è formato da squalene, trigliceridi, acidi grassi e colesterolo; protegge e lubrifica la pelle.
Se questo film idrolipidico viene rimosso forzatamente con prodotti troppo aggressivi si attiva il cosiddetto potere tampone e, in un tempo che va da mezz'ora a due ore, la pelle riesce a ripristinare le condizioni ottimali. Questo processo, molto faticoso per la pelle, ne accelera però l'invecchiamento precoce.
Oltre al film idrolipidico, la pelle ha uno schermo protettivo naturale rappresentato dal fattore di idratazione naturale, dallo strato corneo e dai corpuscoli di Hotland che producono le ceramidi.
Oltre alle difese naturali, che possono alterarsi a causa di agenti esterni, è necessario agire con difese artificiali come creme cosmetiche, gel, filtri solari e antiossidanti per non esporre la pelle ai pericoli dell'ambiente circostante.
Ogni tipo di pelle necessita di prodotti specifici...ma di questo parleremo in un altro post. 
Alla prossima...

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venerdì 16 giugno 2017

UN'INSEGNA PER UNA CAPPELLA

Sotto il refettorio del convento dei Cappuccini del mio paese è stata restaurata una cantina e trasformata in una bellissima cappella.
All'esterno, sopra la piccola porta di ingresso, è stata collocata un'insegna che io stessa ho ricavato da un asse di legno abbandonato.
Il nome è stato voluto da un frate umile e devoto che l'ha paragonata, per le sue dimensioni, alla Porziuncola in Assisi.
Se volete fare un'insegna come questa vi sono necessari:
  • un'asse di legno levigato e lucidato con vernice ad acqua;
  • un colore acrilico nero;
  • un colore acrilico oro;
  • pennelli;
  • sagome delle lettere.

Non è necessario un grande lavoro. Con una matita disegnate il contorno delle lettere e dell'iniziale. Colorate i contorni e l'interno della scritta.
Lasciate asciugare bene.
Per fissarla al muro sono stati utilizzati dei tasselli a vite ed è stata collocata sotto una piccola tettoia a tegole spiovente.
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